Come diventa il vino una volta rottamato

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Una guida per conoscere come diventa il vino una volta rottamato.

Il concetto di rottamazione viene frequentemente associato ai cosiddetti “ferri vecchi”, quali possono  essere, ad esempio, le autovetture. Così, quando i mezzi di locomozione cominciano ad andare in là con gli anni, il loro valore di mercato decresce sensibilmente. Quindi, ad un certo punto, comincia a profilarsi all’orizzonte l’idea di un cambio di auto che va di pari passo con la rottamazione dell’usato.

Ma che significa la parola “rottamazione”? Semplicemente un processo mediante il quale si recuperano, ai fini di un nuovo utilizzo, i componenti potenzialmente riutilizzabili come pezzi di ricambio. Quindi non si butta via tutto, ma si tengono quelle parti che possono tornare a vivere. Ecco, teniamo a mente questo concetto di dare nuova vita a un prodotto e cerchiamo di capire come diventa il vino una volta rottamato.

Il vino nel post lockdown

Il blocco della nazione e la prolungata chiusura dei ristoranti in Italia, hanno bloccato nelle cantine centinaia di milioni di bottiglie di vini, rimasti improvvisamente a secco di compratori. Di fronte a mali estremi, estremi rimedi, dice un detto popolare. E così dinnanzi a questa situazione straordinaria, anche  i viticoltori si sono visti costretti ad un atto estremo. Vale a dire rottamare i vini, frutto della vendemmia 2019, per fare posto ai frutti della vendemmia 2020. Una rottamazione che implicherà il trasporto dei vini nelle distillerie per avviare un processo di trasformazione. Così anche i rinomati vini DOC di casa nostra, muteranno sembianze e si trasformeranno in tutt’altro.

Un insolito utilizzo

Ebbene, si è arrivati al nocciolo della questione. I vini d’annata italiani verranno trasformati in gel igienizzanti per le mani. Senza nulla togliere alle necessità del momento, certo è che, nemmeno con la più sviluppata fantasia avremmo potuto ipotizzare una fine così poco gloriosa per i nostri rinomati vini made in Italy. Ma tant’è! Sembra che nella trasformazione, questo sarà il rapporto in termini di unità di misura: da 100 litri di vino si passerà a 10 litri di alcol ripartiti in un centinaio circa di flaconi da 100 millilitri.

Attenzione quindi a trattare con sufficienza i prossimi flaconcini di gel disinfettante che ci capiteranno a tiro. Si potrebbe trattare di un Barolo d’annata o di un profumato Rubesco o di un deciso Barbera. Occhio dunque alle etichette dei prossimi gel disinfettanti! E chissà che, tra le righe, non si intuisca il glorioso passato di ciò che sul mercato è stato venduto come un anonimo gel per le mani. E’ proprio vero che le apparenze ingannano!

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