Come difendersi dallo spread e perchè

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Si continua a parlare di Btp e spread. Come comportarsi e come difendersi dallo spread?

Era il 2011 quando lo spread tra Bund tedeschi e Btp italiani arrivò a superare quota 500. Oggi, dopo otto anni, la paura ritorna.

Spread: non come allora

Oggi il differenziale tra i titoli di stato tedeschi e quelli italiani ha toccato e superato quota 270. Ma non per questo non spaventa. Se non altro perché qualche anno dopo il 2000 non andava oltre i 40 punti base. Il che fa pensare che il fattore rappresentato dal rischio Italia, si sia inasprito negli ultimi anni.

Perché fa paura? Come difendersi dallo spread?

Estremizzando il concetto, lo spread vede alzarsi ed abbassarsi, parallelamente al suo andamento, anche i tassi di interesse sui debiti. Privati e pubblici. In altre parole lo spread è una specie di cartina di tornasole offerta dai mercati. Comunica agli investitori internazionali se uno stato è finanziariamente affidabile o meno.

Perché come riferimento ci sono i titoli tedeschi?

Semplice: sono considerati quelli con la maggior sicurezza in Europa. Per quanto riguarda l’Italia, il discorso è differente. Con la spada di Damocle di un dissesto dei conti pubblici e memori di prelievi forzosi sui conti correnti, in molti guardano allo spread. E pensano a come difendere i propri risparmi.

I risparmi sono a rischio?

E’ la prima domanda che ci si pone. Soprattutto pensando che il popolo italiano  storicamente votato al risparmio. Una cifra su tutti: 4.400 miliardi di euro. Un risparmio che però, nel tempo, è diventato differente. In passato era un investimento verso un futuro di speranza. Oggi è l’unica assicurazione in un mondo che non offre certezze lavorative di nessun genere. Il modo classico per mettere al sicuro i risparmi è quello di puntare sul mattone. Trovando un buon introito, con una locazione, ci si assicura un’entrata che, allo stato attuale dei fatti, nessun investimento può offrire.

Come difendersi dallo spread? No cash

Altro consiglio è di evitare di tenere liquidità sul proprio conto corrente. Il motivo? Le banche italiane sono ingolfate di Btp: con l’aumento dello spread aumentano le spese sugli interessi. E, più in generale, i costi delle banche. In caso di fallimento di una banca scatterebbe la procedura della risoluzione prevista dal bail-in. Una procedura che chiama in causa i correntisti, sebbene come ultima ipotesi. Quelli più a rischio sarebbero coloro che sul proprio conto hanno un importo superiore ai 100mila euro. Al di sotto di tale soglia, infatti, vige l’assicurazione della Bce. Da qui, dunque, la paura del prelievo forzoso sui conti.

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