Come difendersi da untori e sciacalli ai tempi del coronavirus

coronavirus

Le trombe dell’Apocalisse risuonano ad annunciare un flagello che falcidierà la popolazione. “Ed ecco apparve ai miei occhi un cavallo livido, chi lo cavalca era chiamato Peste e Ade lo seguiva ..” Le parole di San Giovanni scuotono le coscienze, seminano terrore nell’animo degli impenitenti e inducono al mea culpa. La Storia insegna però che la vendita delle indulgenze ha impresso una svolta positiva alla remissione delle pestilenze.

Ecco perché conviene interrogarsi su come difendersi da untori e sciacalli ai tempi del coronavirus. Proprio sugli assiti del duomo di Milano alcuni secoli fa fioriva una leggenda destinata ad una diffusione epidemica. Untori armati di una sostanza di colore giallastro avrebbe favorito la propagazione del virus mortale. Una passeggiata nei pressi del Duomo milanese oggi sembra rinverdire memoria di quanto accadeva nel 1630.

Fra sciacalli e avvoltoi

Ad oggi a Lodi, come anche a Cremona, non si celebrano Messe perché i vescovi si sono attenuti al dispaccio governativo che ha proibito le manifestazioni pubbliche. A Milano e a Padova si raccomanda di evitare l’acquasantiera come fosse un potenziale ricettacolo di virus e si consiglia di prendere la comunione solo sulla mano. Alessandro Manzoni ha apostrofato la terribile pestilenza abbattutasi sulla Milano del Seicento “un fatto di cieca e indisciplinata paura”. E dà da riflettere che allora nella città lombarda non fossero state sospese le Messe e che il cardinale Federico avesse palesato scetticismo relativamente all’utilità di processioni.

Il panico che attanaglia l’animo dei più vulnerabili induce a chiedersi come difendersi da untori e sciacalli ai tempi del coronavirus. La psicosi collettiva diffusasi con crescente rapidità ha alimentato le speranze di sciacalli che hanno annusato enormi vantaggi. Per molti procacciatori di affari il coronavirus rappresenta oggi una manna dal cielo di cui approfittare per lauti guadagni. Amuchina, gel disinfettanti per mani e mascherine antivirus provviste di valvola sono solo alcuni strumenti commerciali per profitti vertiginosi. A ciò si aggiunga il clamore mediatico che sta sfamando migliaia di giornalisti, esperti, operatori e canali televisivi. Li vediamo aggirarsi come falchi sulle notizie più recenti da divulgare a suon di compensi facili e opulenti.

Dov’è l’untore?

I cittadini italiani disorientati dinanzi alla fitta giungla di notizie allarmanti presto smentite e dati reali di contagio diventano facile preda di manovre opportunistiche. D’altronde ci chiediamo come difendersi da untori e sciacalli ai tempi del coronavirus perché si sta rivelando complesso contenere la psicosi collettiva. Si è scatenata la caccia all’untore, ai casi singoli di pazienti colpiti dal contagio. Chi auspica la ghettizzazione dei presunti untori, chi impreca contro misure governative non efficaci. Chi guarda con diffidenza mista a terrore il vicino che starnutisce, chi si barrica in casa attendendo l’avvento di tempi migliori. E intanto si cerca l’untore nel dirimpettaio appena giunto da chissà dove. O si chiede con malcelato garbo a quanti ci seggono accanto se vengono dal Nord. Alla fine di estenuanti ricerche, state pur certi che la psicosi collettiva individuerà l’untore con buona pace di chi sta ancora prendendo la mira in cerca del bersaglio.

Consigliati per te