Come curare questo gelsomino dal colore che ricorda il cielo e perfetto da coltivare sul balcone soleggiato in estate

gelsomino

Il plumbago, anche noto come gelsomino azzurro o piombaggine, è una pianta adattissima ai balconi in estate. Proprio perché richiede di essere posizionato al sole. All’ombra, infatti, la sua fioritura subisce una drastica battuta di arresto. I fiori che crescono quando la pianta non è al sole sono molti di meno. Considerando che la bellezza di questa pianta deriva proprio dai suoi graziosi fiori azzurri o bianchi (a seconda della varietà della pianta), è meglio attenersi a quest’indicazione: ne varrà la pena. Da giugno fino ai primi mesi invernali produce piccoli fiori dalla forma a trombetta e da cinque petali ciascuno.

Si può coltivare in vaso ed è un arbusto semi-rampicante la cui altezza si attesta attorno ai 4 metri circa. Può raggiungere i 6 metri di se piantato in luoghi dal clima tropicale. È originario dell’Africa, proprio come i gerani parigini. Ma al contrario di quello alcune sue specie provengono dall’Europa Meridionale.

La coltivazione del Plumbago è molto diffusa. I motivi di questo particolare gradimento non sono solo estetici. Sono da ricercare anche nella sua lunga stagione di fioritura e la resistenza.

Come curare il gelsomino dal colore che ricorda il cielo e perfetto da coltivare sul balcone soleggiato in estate

Posizione

Come abbiamo chiarito fin dall’inizio, il gelsomino azzurro necessita di essere posizionato al sole. O almeno a mezz’ombra. Tuttavia, bisogna prestare attenzione ai giorni più caldi dell’anno, in cui è meglio spostare la pianta all’ombra durante le ore centrali della giornata. Meglio evitare un’esposizione diretta ai raggi solari troppo prolungata.

La pianta teme anche il freddo, pertanto è importante che stia al riparo durante la stagione invernale. Specialmente se l’esemplare è molto giovane.

Terreno

Si adatta a qualunque tipo di terreno, ma ne predilige uno leggero, sciolto, umido e ben drenato. Quindi con presenza di materiale come ghiaia o argilla espansa, che favorisce il drenaggio. I vivaisti la coltivano in una miscela con il 60% di terriccio torboso, 30% di terra limosa e 20% di argilla. In alternativa, meglio usare il terriccio per gerani già pronto.

Annaffiatura e concimazione

Richiede annaffiature molto regolari, specialmente nei mesi più caldi. Va annaffiato quotidianamente nelle ore più fresche e quando si nota che il terreno è troppo asciutto. In inverno le irrigazioni possono avvenire una volta ogni quindici giorni.

Durante questa stagione la pianta entrerà in riposo vegetativo. Ciò non avviene se viene coltivata in una serra calda o in zone costiere. Dalla ripresa vegetativa fino alla fine di ottobre, il suo terreno deve essere arricchito con del concime per piante da fiori in forma granulare a lento rilascio o in forma liquida. Per una fioritura rigogliosa, è molto importante somministrare alla pianta del fertilizzante ad alta percentuale di potassio (K).

Potatura

Si pota in autunno, tagliando appena sopra le prime ramificazioni. In primavera si regola il taglio cercando di conferire alla pianta un aspetto regolare. In estate si procede invece ad eliminare i fiori appassiti.

Malattie

Uno dei motivi per cui la coltivazione della pianta è molto diffusa è la sua resistenza. È difficile che si ammali, se non si commettono errori di coltivazione. Proprio per questo è importante sapere come curare il gelsomino dal colore che ricorda il cielo e perfetto da coltivare sul balcone soleggiato in estate. La pianta non deve restare bagnata a lungo e, soprattutto, l’acqua non deve restare nel sottovaso, onde evitare che si ammali di oidio. Se è troppo poco umida e viene esposta ad una calura eccessiva, potrebbe essere preda del temuto ragnetto rosso.

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