Come coltivare carciofi romaneschi e sardi in vaso o piena terra con queste regole di potatura e trapianto dei polloni

carciofi

Molti apprezzano il gusto del carciofo, ovvero il fiore di una pianta davvero molto interessante.

Le varietà di carciofo sono tantissime, tra cui lo spinoso sardo, il verde di Palermo, la mammola verde e il romanesco. In tutti questi casi, la coltivazione del carciofo è ugualmente impegnativa, ma capace di regalare tanta soddisfazione.

Non occorrerà seminare il carciofo ogni anno, perché si tratta di una specie perenne e produttiva per più anni. A comporre un orto non dovrebbero essere solo lattuga, zucchine, pomodori e melanzane. Anche la coltivazione del carciofo può essere conveniente, specialmente in termini di scenografia.

Ma quali sono i suoi segreti di coltivazione, come potare la piante e trapiantare i polloni? Ed è possibile piantare i carciofi anche in vaso?

La coltivazione in pillole di agricoltura

Innanzitutto, è fondamentale prediligere climi miti, fatti d’inverni non rigidi e con buone esposizioni solari.

Il pH del terreno dovrebbe mostrare un valore compreso tra 6 e 6,5.

Molti conoscono la riproduzione per talea, ma nel caso del carciofo si parla di riproduzione per pollone. La riproduzione del carciofo, cioè, avviene per polloni o carducci, ovvero germogli vecchi di un anno. Nel mese di marzo occorrerà scegliere quelli di lunghezza compresa tra 25 e 40 centimetri e con almeno 4 foglie e trapiantarli.

La potatura del carciofo non somiglia per nulla a quella degli alberi da frutto. Si tratta d’interventi di pulizia, volti a sacrificare parte della pianta per dare maggiore vigore a porzioni più produttive.

Come coltivare carciofi romaneschi e sardi in vaso o piena terra con queste regole di potatura e trapianto dei polloni

Le tecniche di realizzazione di una carciofaia sono 3: trapianto delle piantine acquistate, per carducci e per ovuli.

È preferibile eseguire il primo nei mesi di aprile o maggio, la riproduzione dei carducci in questo periodo. A questo punto, invece, ecco come coltivare carciofi romaneschi e sardi in vaso e comodamente su balconi o terrazzi.

Tra giugno e luglio bisognerà effettuare la “dicioccatura”, ovvero eliminare la pianta esaurita del carciofo. Il taglio dovrebbe avvenire a 10 centimetri dal terreno, con una zappa resistente.

Tra settembre e ottobre bisognerebbe effettuare la “scarducciatura”, ovvero la selezione delle 3 o 4 piante più rigogliose da destinare alla crescita. Occorrerà sacrificare dallo stesso cespo quelle meno resistenti.

Da tradizione, il metodo migliore per coltivare il carciofo sembrerebbe la terra. Ma con maggiori attenzioni è possibile anche coltivarlo in un vaso ampio, ricco di compost organico e povero di argilla.

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