Come capire se hai una frattura da stress al piede, tibia o caviglia

frattura

Chi pratica attività sportiva, a livello amatoriale o agonistico, spesso incappa nella cosiddetta frattura da stress. Si tratta di un problema che si può manifestare a causa di sovraccarichi durante gli allenamenti. Ma ci sono pure tanti altri fattori che possono ritenersi casuali.

Vediamo allora come capire se hai una frattura da stress al piede, tibia o caviglia ricordandosi che si tratta di una deformazione plastica dell’osso. Al riguardo, alla fine dell’allenamento, se c’è frattura da stress a piede, tibia o caviglia si avverte dolore che poi tende a scomparire dopo poco tempo.

Attività sportiva con carichi di lavoro elevati? Aumenta il rischio di piccole fratture

Come capire se hai una frattura da stress al piede, tibia o caviglia? Quando, magari dopo un paio di giorni, c’è una nuova sessione di allenamenti. Se davvero c’è frattura ossea a causa dei carichi di lavoro, infatti, allora il dolore si avvertirà subito, ai primi esercizi. Ed il dolore tenderà ad aumentare fino a dover smettere di allenarsi in quanto diventerà insopportabile.

Diagnosi della frattura da stress e come curarla

Per la diagnosi si rendono necessarie le radiografie o la scintigrafia ossea, ed in caso di conferma è necessario interrompere l’attività fisica anche fino a 12 settimane. Non sempre in caso di fratture da stress, infatti, è necessaria l’ingessatura, ma occorre tenere a riposo la parte del corpo interessata affinché la piccola frattura si possa rimarginare.

Tutti, e non solo gli atleti, devono temere il rischio di fratture da stress in quanto spesso sono legate a scelte ed a comportamenti sbagliati. Per esempio, quando si corre per lungo tempo con scarpe che non sono adatte allo scopo. Il rischio è quello di mettere sotto pressione le ossa metatarsali con le piccole fratture da stress che in questo caso vengono pure definite come fratture da marcia.

I rischi di fratture da stress possono pure essere non strettamente correlati all’attività fisica. Succede, per esempio, in caso di osteoporosi e pure con l’assunzione di farmaci a lungo termine che possono generare col tempo insufficienza ossea.

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