Come cambieranno le pensioni con la riforma del 2021

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Il team di Redazione risponde ai lettori che in questi giorni si stanno chiedendo come cambieranno le pensioni con la riforma del 2021. La misura sperimentale di Quota 100 che consente il prepensionamento sta per giungere alla sua naturale scadenza. Il contribuente che possiede i requisiti necessari per fruire della possibilità di un’uscita anticipata potrà farlo entro la fine di dicembre 2021. Dal 2019 Quota 100 garantisce ai lavoratori l’opportunità di accedere al trattamento pensionistico all’età di 62 anni e con 38 anni di contributi. Ma qual è la sorte che attende i contribuenti italiani all’indomani della riforma delle pensioni?

Nell’articolo “Quanto si perde di pensione con Quota 100?” gli esperti di Proiezionidiborsa rispondono alle domande che più frequentemente i lettori formulano. Ciò perché se da un lato alletta la possibilità di andare in pensione in anticipo, dall’altro i tagli sull’assegno pensionistico rappresentano un freno. Ciò nonostante almeno fino a dicembre 2021 i lavoratori avranno opportunità di valutare l’eventuale convenienza di un prepensionamento. Ma con il venir meno dell’opzione di Quota 100 come cambieranno le pensioni con la riforma del 2021. A partire da gennaio 2022 i contribuenti dovranno attenersi a nuove disposizioni in materia pensionistica e all’orizzonte non sembrano esserci buone notizie.

Come cambieranno le pensioni con la riforma del 2021

Stando ai più recenti orientamenti non si sta lavorando in direzione di una riforma che ricalchi il sistema previdenziale che porta il nome della Fornero. Ma a quanto pare i lavoratori italiani non possono neanche sperare nella misura pensionistica di Quota 41. Il Movimento 5 Stelle sta premendo per riuscire a garantire ai contribuenti di maturare il diritto al rateo pensionistico con 41 anni di contribuzione.

Mancano tuttavia le risorse finanziarie per dare corso a simili intenzioni. Già prima della crisi economica che l’emergenza epidemiologica ha determinato il Governo avrebbe incontrato ostacoli enormi per l’attuazione di questa misura previdenziale. Attualmente si conferma del tutto impossibile foraggiare ulteriormente la spesa previdenziale. Ciò soprattutto a seguito delle forti pressioni che stiamo ricevendo dai Paesi Europei all’indomani del recovery fund.

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