Come andare in pensione prima senza penalizzazioni sull’assegno INPS

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Con l’aiuto degli Esperti di Redazione capiremo come andare in pensione prima senza penalizzazioni sull’assegno INPS. Partiamo dal presupposto che, a frenare il desiderio di lasciare il lavoro prima degli altri, interviene il timore di percepire una somma di denaro modesta. Non si vuole correre, infatti, il rischio di dover fare i conti, proprio durante il periodo della vecchiaia, con una scarsa disponibilità economica. Con 200-300 euro in meno sul rateo mensile il contribuente, ormai avanti con l’età, potrebbe non farcela a provvedere al proprio sostentamento. Ciò soprattutto se dovessero subentrare problemi di salute, difficoltà di deambulazione e necessità di ricorrere alla presenza di assistenti, badanti e aiuti esterni. Le spese da sostenere sarebbero notevoli e i tagli sull’assegno a seguito del prepensionamento potrebbero generare pentimento nell’animo del contribuente.

Vediamo, dunque, se esistono vie alternative e, nello specifico, come andare in pensione prima senza penalizzazioni sull’assegno INPS. Ovviamente, anticipando di qualche anno l’uscita dal mondo del lavoro l’importo del rateo pensionistico sarà inferiore. Ma occorre considerare che minore è anche l’ammontare dei contributi che il lavoratore versa prima di accedere al prepensionamento. Esiste, dunque, uno scarto fra un trattamento previdenziale e l’altro che determina l’incremento o la diminuzione della somma di denaro spettante. Al Lettore cui interessa approfondire la questione consigliamo la lettura dell’articolo “La differenza economica dell’assegno INPS tra pensione anticipata e pensioni di vecchiaia”.

Come andare in pensione prima senza penalizzazioni sull’assegno INPS

Per quanto difficile sia conciliare il prepensionamento con la possibilità di non subire importanti tagli sul rateo, non risulta impossibile. Esiste, infatti, per alcuni contribuenti l’occasione di accedere al trattamento pensionistico qualche anno prima senza dover sacrificare parte dell’assegno mensile. Ciò a condizione che l’inizio di carriera si collochi in un’età molto giovane e in presenza di una certa anzianità contributiva.

Attualmente la misura previdenziale Opzione donna consente alle lavoratrici la possibilità dell’anticipo pensionistico. I requisiti necessari prevedono il possesso di una storia contributiva di 39 anni e un’età di 59 anni. Tuttavia, gli Esperti sconsigliano vivamente la scelta di Opzione donna perché i tagli sull’importo mensile potrebbero raggiungere il 30% della somma spettante. Più saggio e conveniente sarebbe optare per l’anticipo pensionistico senza decurtazioni e con 2 anni e 10 mesi di contributi in più.

Altra misura previdenziale che garantisce un assegno mensile a soli 63 anni è l’Ape sociale che accompagna il contribuente fino alla pensione di vecchiaia. Solo alcune specifiche categorie di lavoratori possono accedere a questa misura perché si tratta di un’indennità secondo quanto risulta dalla Legge n. 232/ 2017. Ne consegue che il potenziale beneficiario già a partire dall’età di 63 anni percepisce 12 mensilità su base annua di un importo massimo di 1.500 euro.

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