Come andare in pensione nel 2021 e percepire l’assegno INPS se si lavora dal 1996

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Grazie alla consulenza degli Esperti di Redazione capiremo come andare in pensione nel 2021 e percepire l’assegno INPS se si lavora dal 1996. Con l’arrivo del nuovo anno assisteremo ad una serie di novità in materia pensionistica. I contribuenti italiani attendono con ansia gli esisti della Riforma delle misure previdenziali soprattutto dopo la tempesta finanziaria che il Covid-19 ha scatenato. La profonda crisi economia che il Paese sta attraversando a causa della battuta d’arresto delle attività lavorative ha svuotato le casse dello Stato. Si teme che la mancanza di fondi possa avere un’incidenza negativa sulle condizioni e sui requisiti necessari per il riconoscimento delle pensioni.

Di qui la corsa al pensionamento da parte di molti lavoratori che non intendono correre il rischio di dover sottostare a condizioni peggiorative. Analizzeremo dunque con l’aiuto dei nostri Esperti di fisco come andare in pensione nel 2021 e percepire l’assegno INPS se si lavora dal 1996. Non a caso analizzeremo la situazione dei lavoratori il cui inizio di carriera si colloca nel periodo successivo al 1° gennaio 1996. Ciò perché il 1996 segna una sorta di confine fra due differente criteri di calcolo della pensione a seguito dell’introduzione del sistema contributivo. Ricordiamo tuttavia che anche in assenza di anzianità contributiva il Governo assicura il riconoscimento di un trattamento pensionistico. A tal proposito, rimandiamo all’articolo “Quanto soldi percepisce al mese chi va in pensione senza avere contributi INPS?”

Come andare in pensione nel 2021 e percepire l’assegno INPS se si lavora dal 1996

Chi lavora dal 1996 potrà possedere fino alla fine del 2020 una storia contributiva non più lunga di 25 anni. Per aumentare il montante di contribuzione il lavoratore potrà ricorrere al riscatto o ad altre modalità di integrazione. Il contribuente il cui inizio carriera risale al 1996 ovviamente non potrà avvalersi di misure previdenziali quali Quota 100, Quota 41 o anticipo pensionistico.  E ciò perché nel 2021 non avrà maturato l’anzianità contributiva che tali misure presuppongono e richiedono al momento della domanda di pensionamento.

Senza ricorrere a queste opzioni, anche chi lavora dal 1996 ha due diverse possibilità per ottenere il riconoscimento della pensione INPS. La prima modalità prevede l’accesso alla pensione di vecchiaia all’età di 67 anni, con 20 anni di contribuzione e uno specifico criterio economico. Ci riferiamo, in particolare, all’obbligo di maturare un trattamento pensionistico che equivalga a 1,5 volte l’ammontare dell’assegno sociale. L’altra possibilità consiste nell’anticipo pensionistico secondo il sistema di calcolo contributivo. Può accedere alla pensione prima il lavoratore di 64 anni con 20 anni di contributi il cui rateo equivalga a 2,8 volte l’assegno sociale.

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