Come andare in pensione a 63 o 64 anni senza perdere soldi e guadagnando 

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Andare in pensione prima è considerato da molti assai penalizzante. E in genere è impossibile non dare ragione a questa teoria. Uscendo prima dal mondo del lavoro si versano meno contributi. Inoltre, il calcolo della pensione è più penalizzante per via dei coefficienti che funzionano in maniera inversamente proporzionale all’età. Più tardi si esce più alta la pensione che di prende. Perché l’INPS tende a considerare il maggior periodo di fruizione dell’assegno. Un dato questo ipotetico e stimato sui dati ISTAT della stima di vita. Ma uscire prima dal lavoro non sempre è penalizzante, anzi.

Come andare in pensione a 63 o 64 anni senza perdere soldi e guadagnando

Andare in pensione prima secondo l’INPS significa accollarsi l’onere di pagare la prestazione per un periodo più lungo. E per questo che la pensione è calcolata con coefficienti più bassi. Prendiamo ad esempio un lavoratore che esce con 63 anni e con l’APE sociale. A questo soggetto verrebbero a mancare 4 anni di contributi rispetto ad una uscita a 67 anni con la pensione di vecchiaia. E ne mancherebbero 3 a chi esce a 64 anni con la Quota 100. A conti fatti su un montante da 200.000 euro uscire a 63 anni significa lasciare 100-110 euro al mese di assegno.

Perché uscire prima è conveniente

Tra 1.000 euro al mese a 67 anni e 900 euro a partire dai 63, il calcolo della convenienza va fatto approfonditamente. Si tratta di percepire 11.700 euro per 4 anni e su 13 mensilità (anche se l’APE non prevede tredicesima). In pratica, grazie all’uscita in anticipo, bisogna calcolare ben 46.800 euro. Per rimetterci servono 39 anni di vita. Il calcolo a dire il vero è di largo profilo, ma serve ad evidenziare che se la penalizzazione è minima, l’uscita anticipata, non è sconveniente.

Come andare in pensione a 63 o 64 anni senza rimetterci è facile. In pratica, occorre barattare una pensione di qualche centinaio di euro più alta rispetto ad una uscita diversi anni prima. Forse solo Opzione donna è una misura che ha una evidente penalizzazione visto che si tratta di una misura che prevede un calcolo completamente contributivo della pensione.

Chi ha molti anni di contributi versati nel sistema retributivo, viene pesantemente penalizzato. SI parla in questo caso di penalizzazioni fino al 30%. In questo caso significa che da una pensione di 1.500 euro al mese si scenderebbe a 1.050 euro. Ma anche sul regime sperimentale donna ci sarebbe da fare il conto con una pensione percepita giù a 58 anni, cioè 9 anni prima. Significherebbe percepire una pensione per 108 mensilità al netto delle tredicesime.

Approfondimento

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