Cindia: c’è un’ America in Asia?

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Anni fa lessi il bellissimo libro di Federico Rampini “L’Impero di Cindia” in cui si illustrava e si approfondivano i temi relativi alla crescita e alle grandi prospettive di Cina ed India.

Lasciando per una volta in disparte la Cina ci soffermiamo sull’India di cui Rampini aveva per tempo intuito le enormi potenzialità di sviluppo.
Sappiamo che in India nascono crescono e studiano alcune delle menti più fervide al mondo specie in ambito informatico e relativi software ed applicazioni.
Questa base di intelligenza ha sicuramente favorito l’acquisizione dell’India di un ruolo internazionale diverso e più elevato rispetto a molti altri paesi emergenti noti soltanto per la grande quantità di manodopera a basso costo messa a disposizione.
Non che in india questi fenomeni di sfruttamento siano sconosciuti, tutt’altro, ma nel paese del Gange esiste anche altro e di alto, altissimo livello.

Sarà forse per questo che oggi il parallelo di India come America d’Asia non pare poi così improponibile.

Basti pensare che mentre la BCE fatta di soli paesi sviluppati è (per nostra fortuna) ancora bloccata sul QE coi tassi a zero l’India oggi ha superato e ignorato il consensus degli analisti che vedevano un ulteriore rialzo dei tassi e mantenuto i tassi fermi…:

Decisione sul tasso d’interesse 6,50% 6,75% 6,50%
Tasso sui prestiti pagato dalla Banca centrale 6,25% 6,50% 6,25%

sì perché un conto è alzare, come negli Stati Uniti, i tassi da una base di partenza del 2% mossa con cui vai a rinforzare le tue future riserve di intervento monetario, un conto sarebbe invece alzare i tassi al 6,25/6,50% che già scontano la penalità per essere ancora catalogato come paese emergente coi rischi e i rating connessi a questa qualifica.

L’India è uno splendido esempio di economia che sta coniugando produzione propria, service verso l’esterno e di conseguenza crescita interne con relativi consumi interni in rilevante espansione ed esportazioni in trend costantemente crescente.

Un altro dato molto interessante specie nell’era delle banconote di carta emesse senza più regole precise è che l’India è uno dei maggiori compratori di oro al mondo.

Molte delle risorse auree messe sul mercato dalla Russia a da altri stati che si stanno finanziando venendo oro finiscono in India. Ed è lo stato che acquista…

Il passo per farne riserve auree in cambio di rupie è ancora lungo, lunghissimo ma certo sapere che uno stato dispone di riserve auree in costante crescita lo rende più credibile e rende la valuta domestica stessa più stabile cosa che in effetti si sta verificando.

A livello borsistico poi che dire…l’indice BSE è uno dei migliori sia sui 12 mesi che year to date e le prospettive restano ancora importanti. Oggi il mercato non ha gradito il mancato rialzo dei tassi che avrebbe immesso altra liquidità nel sistema, ci sta…
Ma al di là del nervosismo di breve periodo il target di quota 40.000 ormai è nel mirino  e se nel restante 2018 pare improbabile possa essere raggiunto, per il 2019 ritenerlo realistico è assolutamente credibile.

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