Pare proprio che la crescita della Cina sia ripresa impetuosa e forte come non si vedeva da tempo.
Export annuale a +12.2% vs +10% atteso
Importazioni annuali +27.3% vs +16.2 atteso.
Questi dati hanno prodotto una bilancia commerciale con saldo netto molto sotto le aspettative.
E’ evidente però come questi siano segnali di crescita del paese che può permettersi sempre più prodotti stranieri, probabilmente di migliore qualità rispetto a quelli a produzione locale.
Possiamo immaginare quanto potrebbe portare un miglioramento dei redditi della popolazione cinese in termini di crescita economica e occupazionale nei paesi che riusciranno a esportare sempre più in Cina?
Certamente oltre 2 miliardi di persone sono un mercato senza precedenti e per questo per le aziende che ne hanno l’opportunità, il mercato cinese è assolutamente da mettere ai primi posti nei propri target commerciali. Pur con tutte le cautele operative, nella scelta dei contatti e nella conoscenza normativa, necessarie.
Allo stesso tempo per i giovani spesso alla ricerca affannosa di un lavoro e sempre meno disposti ai lavori di fatica fisica, è opportuno segnalare come i traduttori dalla lingua cinese siano pochi e insufficienti per soddisfare la domanda che è prevista in crescita significativa e costante.
Tornando più vicino a noi gli amiconi dei tedeschi, gli spagnoli, oggi segnano a loro volta il passo con la produzione industriale che dalle ambiziose attese a +1.9% è uscita a un modesto +0.5% che è meglio di niente ma conferma l’idea di un ‘Europa che corre seri rischi di entrare in una piccola o grande recessione a breve.
Per oggi non sono previsti altri dati ma la linea di tendenza tracciata dalle ultime uscite è chiara e se va a giustificare la politica ultra-conservativa della BCE nella fase corrente meno la spiega nelle precedenti fasi di effervescenza che potevano essere sfruttate per rilevare asset tossici a costo di rendere pubbliche molte banche come fatto in Inghilterra e subito dopo rialzare sia pure marginalmente e gradualmente i tassi in modo da poter fronteggiare nuovi fasi critiche o recessive.
