Come avevamo preventivato la Cina col suo PIL e di conseguenza la sua economia sono tornate a “rombare”!
Addirittura prima di quanto si potesse immaginare.
Forse proprio per questo possiamo aspettarci qualche recrudescenza di dato negativo.
Ma ciò che importa è che i dati odierni mostrano chiaramente, a cominciare dal PIL, come il motore della Cina abbia immediatamente recepito i benefici effetti della importante manovra varata dal governo di Pechino poco tempo fa.
Reazione piatta sulle borse cinesi: per ora
Una serie di dati sopra le attese che oggi non ha esaltato le borse locali che probabilmente avevano scontato in anticipo.
Dati che comunque emaneranno effetti positivi ancora a lungo.
Effetti che pensiamo toccheranno successivamente anche i mercati azionari: la reazione di oggi può essere considerata di breve termine: in sostanza una indifferenza destinata a durare poco.
Poi questi numeri saranno premiati.
Tabella dati macroeconomici cinesi di giornata
CNY | PIL (Annuale) (1° trim.) | 6,4% | 6,3% | 6,4% | |||
CNY | PIL (Trimestrale) (1° trim.) | 1,4% | 1,4% | 1,5% | |||
CNY | Produzione Industriale (Annuale) (Mar) | 8,5% | 5,6% | 5,3% | |||
CNY | Vendite al dettaglio (Annuale) (Mar) | 8,7% | 8,3% | 8,2% | |||
CNY | Tasso di disoccupazione cinese | 5,2% | 5,3% |
Come vediamo il PIL si limita a tenere sui dati precedenti e sull’anno a battere di poco le attese: 6.4% vs 6.3%…
Quello che fa la differenza,a conferma che l’impostazione giusta è quella rivolta all’ottimismo, sono gli altri due i due dati.
Quello sulla produzione industriale, +8.5% versus 5.6% atteso, è addirittura straordinario e ci riporta a livelli di crescita che non si vedevano in Cina da ben 4 anni!
Anche le vendite al dettaglio fanno comunque la loro parte: +8.7% versus +8.3% rappresentano un contesto di domanda interna eccellente.
In questo caso parliamo del miglior dato del 2019 ma siamo lontani dai picchi degli ultimi anni.
Cina: straordinario anche il dato sulla disoccupazione
A riprova che le politiche monetarie espansive sono quelle vincenti anche il dato sulla disoccupazione dà piena soddisfazione al governo di Pechino.
Il 5,2% (5.3% il precedente) su una popolazione di oltre 1 miliardo e mezzo di persone dovrebbe fare riflettere e molto a Bruxelles e Strasburgo.
In Europa la media UE, a suon di austerity, non riesce nemmeno ad avvicinare questo numero.
E sì che si dovrebbe avere imparato che se l’obbiettivo della politica è il bene comune, è proprio dall’occupazione che bisogna partire. Costi quello che costi.
Ma forse qualcuno se lo è dimenticato.