Cigno nero e mercati: i probabili motivi di un crash

Le azioni da comprare

Il concetto di cigno nero riconduce ad una sorta di evento imprevedibile, o almeno difficilmente prevedibile, che porta in negativo una determinata situazione.

E’ quindi applicabile non solo alla finanza, ma a tutta una serie di situazioni.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

In finanza, diffuso soprattutto da una nota opera dello scrittore e studioso Nassim Taleb, deve porci in guardia da cosa potrebbe succedere.

Il filo rosso che lega i temi proposti in questo articolo, evidenzierà nel prosieguo come ipotetici cigni neri, in realtà, possano essere molto più frequenti di quanto si possa immaginare.

I mercati e gran parte dei titoli sui medesimi sono impostati al rialzo, nel comparto azionario internazionale, ma quali cigni neri possono verificarsi, e quale impatto potrebbero avere?

Vedremo effettivamente come forse, più che di cigni neri, ossia eventi non prevedibili, ma unici o rari, molte situazioni siano invece solo circostanze anche ampiamente prevedibili in base alle informazioni di cui già oggi possiamo disporre.

Ecco un piccolo indice dei temi trattati:

  • CICLO DI LUNGO
  • FAIR VALUE
  • CURVA DEI RENDIMENTI
  • SEGNALI NON ANCORA CONFERMATI
  • RISCHI NUCLEARI
  • IVA ITALIANA
  • SITUAZIONE ITALIANA ED ERRORI E ORRORI GIURIDICI
  • SCENARI DA RALLENTAMENTO GLOBALE

 

Intanto occorre notare che sui principali mercati azionari si riscontra un netto contrasto tra segnali tecnici trend following e proiezioni cicliche.

Esistono diverse metodologie per realizzare proiezioni sui mercati, ma ciclicamente ho da tempo evidenziato una situazione, a mio avviso abbastanza chiara, come da seguente grafico dello S&P 500.

Notiamo che ad esempio su uno dei più rilevanti indici azionari  a livello mondiale, appunto lo S&P 500, le quotazioni si trovano ormai nel quarto sottociclo di un ciclo di lungo termine, ormai giunto prossimo a quella che dovrebbe essere la parte più ribassista.

Proiezione non significa certezza, ed infatti notiamo anche che il quarto ed ultimo sottociclo del precedente ciclo aveva rappresentato una anomalia ciclica, chiudendo al rialzo.

Pertanto in questa fase l’anomalia non sarebbe il ribasso, ma un’ulteriore sottociclo che chiude al rialzo (ho tralasciato alcuni passaggi metodologici relativi alla centratura ciclica).

Si potrebbe, cioè, formare un doppio massimo di lungo termine, e poi avere un prosieguo negativo, conformemente al modello ciclico adottato.

Il che, come notiamo, potrebbe infatti rappresentare, apparentemente, una sorta di cigno nero, ma in realtà sarebbe una circostanza prevista dal metodo illustrato nel grafico.

  • FAIR VALUE E CIGNO NERO

A livello di analisi fondamentale, del resto, si evidenzia un Fair Value dello S&P 500, basato sul modello cosiddetto Fed modificato, che si aggira attorno ad un p/e di 13,22, a fronte di un p/e corrente di circa 21,74, quindi una quotazione con un premio del 64 per cento circa.

  • CURVA DEI RENDIMENTI

Molto si è discusso in questi ultimi tempi sul fatto che la curva dei rendimenti rappresenti effettivamente un indicatore attendibile, o meno, nel proiettare la futura situazione macroeconomica.

In particolare si è evidenziato come sulla curva statunitense, le scadenze più a breve abbiano nuovamente espresso tassi inferiori a quella decennale.

Peccato che la scadenza annuale continui ad esprimere rendimenti superiori.

Un potenziale segnale di prossima inversione del ciclo economico?

Non è da escludere, e quindi anche questo potrebbe rappresentare, per certi versi, un cigno nero.

  • SEGNALI NON ANCORA CONFERMATI

Su un Indice fondamentale come il Dax, rappresentativo del motore economico europeo per eccellenza, quello tedesco, ancora non paiono esserci segnali di inversione confermata al rialzo, almeno in base ad alcuni metodi.

E’ quindi sempre possibile che si assista ad una sorta di pattern di break in, cioè le quotazioni, dopo aver superato al rialzo talune resistenze, potrebbero tornare al di sotto delle medesime, evidenziando in tal modo una cosiddetta trappola per rialzisti, basata su falsi segnali sfruttati poi soprattutto da investitori istituzionali che punterebbero sul ribasso.

Pertanto la configurazione di potenziale doppio massimo, su Indici USA, unitamente alla potenziale dinamica di break in su Dax, porterebbe inevitabilmente ad una sorta di netta inversione anche sugli altri mercati.

  • RISCHI NUCLEARI E CIGNO NERO

Potenziali cigni neri sono comunque, in quanto tali, anche quelli esogeni al mondo finanziario, ma con impatti rilevanti anche in tale ambito.

In tal senso, diversi analisti evidenziavano rischi connessi ad una escalation nucleare in talune aree strategicamente rilevanti, come la Corea del Nord.

Ma se vogliamo considerare la realtà storica, allora non possiamo non riscontrare che i possibili rischi nucleari, con tutto quel che ne consegue, sono molto più frequenti di quanto si potrebbe pensare.

Basti considerare incidenti come armamenti casuali di bombe atomiche, incidenti in silos contenenti missili nucleari, falsi segnali di attacchi nucleari, perdite di ordigni atomici.

Solitamente questi eventi non sono molto noti, perché per lungo tempo tenuti sotto segreto di stato, in particolare da parte statunitense.

Ma in seguito, anche grazie alla normativa USA che ha sancito la desecretazione di atti, prima coperti da segreto, si è appurata tutta una serie di incidenti, con potenziali conseguenze a dir poco devastanti.

Tanto per fare alcuni esempi, eccone alcuni.

  • INCIDENTI NEI SILOS

Negli USA si verificarono incidenti nei silos che contenevano gli ICBM, missili balistici intercontinentali.

I missili dell’epoca erano strutture fragili e dovevano mantenere una certa pressione basata su componenti interne, per sorreggere l’intera struttura.

In uno di questi incidenti, in Arkansas, negli anni ‘80 un tecnico lasciò cadere dentro il silos una chiave inglese, che perforò il serbatoio del carburante.

Questo determinò un innesco del carburante stesso, che produsse un incendio con conseguente morte di molti tecnici intervenuti.

L’ogiva contenente la bomba atomica fu sparata fuori dal silos per decine di metri, anche se fortunatamente non si innescò la reazione nucleare.

Altri incidenti del genere si sono ripetuti diverse volte.

Un bombardiere strategico USA perse due bombe all’idrogeno, che rimasero disperse sul territorio USA, anche se, ancora fortunatamente, non si innescarono reazioni atomiche, ma pare comunque che poi le radiazioni si diffusero in alcune zone.

In Russia, ai tempi della guerra fredda, il sistema di sorveglianza antimissilistico, basato essenzialmente su sensori percettori di radiazioni ad infrarosso, per sbaglio scambiò gli effetti dei raggi del sole riflessi da alcuni tipi di nuvole, per un improvviso lancio di missili atomici da parte USA.

Il sistema prevedeva una quasi immediata reazione, cioè che i sovietici lanciassero i loro missili atomici, prima che i loro silos venissero distrutti dal presunto attacco atomico. Insomma la famosa strategia del primo colpo.

Fortunatamente un russo si prese la responsabilità di non scatenare quello che doveva essere un contrattacco, comprendendo che probabilmente si era trattato di un errore.

E potrei continuare.

Quindi il rischio di un falso segnale atomico o di lanci di testate per errore non è impossibile, già in parte si è verificato, e ben possiamo immaginare quali sarebbero le conseguenze di un attacco nucleare, peraltro basato su errore.

  • IVA ITALIANA

Ma veniamo a noi, ed a situazioni più contingenti.

Situazioni di shock economico sulla nostra economia non potrebbero riguardare solo l’Italia, ma avrebbero un impatto quanto meno in ambito di eurozona.

A fronte dei rischi recessivi che la fase attuale presenta, un impatto ancora più negativo potrebbe ovviamente derivare dall’incremento delle aliquote Iva.

Se ne sta discutendo molto, ma ancora non sono state indicate misure concrete per evitare tale circostanza.

  • SITUAZIONE ITALIANA ED ERRORI E ORRORI GIURIDICI

Sempre con riferimento al nostro Paese, purtroppo pare che errori ed orrori giuridici siano ancora platealmente presenti nella situazione italiana.

Qual’ è l’impatto di circostanze come l’iscrizione nel registro degli indagati, peraltro unitamente a pesanti misure cautelari, coercitive della libertà, di vertici di società?

Ovviamente assistiamo a pesanti ribassi dei titoli coinvolti, ad un terremoto nella compagine organizzativa e nei programmi della società coinvolta, e ad un’evidente perdita di valore per tutti gli azionisti.

Magari per poi scoprire a distanza di anni, addirittura dopo sentenze passate in giudicato, che uno era innocente, che il fatto non sussiste…etc. etc.

Emblematico in questi giorni il caso di Giulia Ligresti.

Circostanza particolarmente grave, peraltro, il fatto che si è arrivati ad un completo ribaltamento delle precedenti sentenze addirittura dopo il passaggio in giudicato, cioè dopo quella che doveva essere la sentenza definitiva.

In uno stato di diritto tutto questo non dovrebbe succedere, invece succede.

E quindi, altro che cigno nero.

Dietro l’angolo può sempre esserci un giudice, una procura, che commettendo errori, crea danni inenarrabili, con ovvie pesanti conseguenze sulla vita delle persone e con impatti altrettanto devastanti su aziende e società, quotate e non.

Se poi fossimo un paese serio, dovremmo attenderci che a pagare siano coloro che tali errori hanno commesso, invece…….li troviamo sempre al loro posto.

In questi giorni, peraltro, ulteriore bufera giudiziaria sta abbattendosi su esponenti politici di primo piano, come Siri o la Raggi.

Non dico che i giudici abbiano torto o meno, dico solo che anche queste vicende potrebbero rappresentare un vulnus sulla tenuta dell’esecutivo e, conseguentemente, sui provvedimenti che si dovevano assumere anche in ambito economico.

Il tutto non potrebbe non avere un impatto anche sui mercati finanziari.

  • CIGNO NERO E SCENARI DA RALLENTAMENTO GLOBALE

Infine, non dimentichiamo le proiezioni su un possibile rallentamento dell’economia globale.

Eventuali segnali di conferma impatterebbero certamente anche sui mercati finanziari.

Solo un breve ultimo cenno ai possibili esiti elettorali europei.

Quale possa essere il loro impatto, è tema ancora oggetto di un certo dibattito.

Ma non possiamo escludere che eventuali risultati che incrinino l’attuale assetto socialisti/popolari, potrebbe avere sui mercati anche conseguenze negative.

 

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