Ci attende una settimana calda per i mercati non solo in Italia. Dati macro sensibili in uscita

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Degli impatti eventuali derivanti dalle dinamiche politiche ed economiche italiane abbiamo già scritto.

La settimana entrante sarà comunque caratterizzata anche da una corposa serie di dati macro-economici significativi. Fattori in grado di accelerare o frenare i trend in corso sui prezzi sia dell’equity che dei bond.

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Se non ci sconvolgerà il dato notturno sulla fiducia dei consumatori in Australia, qualcosa di più significativo ci forniranno i dati sugli ordinativi di macchinari in Giappone e ancora di più le chiusure degli indici asiatici, Nikkey in testa.
Una eventuale conferma di propensione alla debolezza delle chiusure asiatiche non prometterebbe nulla di buono anche in Europa.

La produzione industriale italiana potrà ben poco contro le cannoniere puntate sui nostri listini, meglio comunque un ‘auspicata uscita almeno in linea con le attese.

La mattinata poi si scalderà con l’uscita del PIL britannico, prima verifica della bontà della scelta della BOE verso una politica monetaria più restrittiva.
Inutile precisare che in caso di dato deludente l’effetto sui prezzi sarà quello di benzina sul fuoco.

Tornando all’Italia importante sarà il test dell’asta dei BOT a 12 mesi coi rendimenti attesi in rialzo.
E’ vero che i timori sono spostati sulla parte lunga dei rendimenti ma è altrettanto chiaro che un’ asta dei BOT ben fornita di richieste e con tassi calmierati sarebbe l’ideale per tenere bassa la pressione sul nostro debito pubblico.

Nel pomeriggio come di consueto saranno i dati americani a farla da padrone.

E qui verrà il bello.

L’indice dei prezzi alla produzione è già atteso in aumento dovesse ulteriormente superare le attese avremmo una conferma di ripresa inflazionistica in corso.

In tal caso tenere la FED ancora morbida nel suo approccio monetario potrebbe costare a Powell il sostegno di diversi membri del suo board.
Un rischio troppo alto per un neo Presidente che ha già contro niente meno che la Casa Bianca.
Punti di vista diversi, opposti, potrebbero unirsi per fare piazza pulita nominare un nuovo presidente e poi vedere cosa succede.
Quindi nella norma a dati inflazionistici Powell reagirà incrementando l’intensità della stretta sui tassi già programmata.

Poco dopo la pubblicazione degli IPP parlerà il Membro del FOMC Williams, il quale potrebbe rapidamente dare o meno, a seconda dei dati usciti, il segnale della svolta restrittiva.

Scenario che infiammerà gli orsi già in agguato su Wall Street come si è visto nelle ultime sedute. Orsi affamati da mesi e mesi di ritardo ciclico per godersi un vero storno dei listini americani.

Che sia questa l’occasione che aspettavano?

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