Con i venti di crisi e il panico internazionale molti si chiedono se vale la pena chiudere tutto, nel senso stretto del termine. Non solo attività commerciali ed istituzioni pubbliche e private ma anche i mercati finanziari. Chiudere la Borsa serve a mettersi a riparo da speculazioni?
Su questo tema si sta molto dibattendo. Ma a fare il passo per ora è solo la Borsa delle Filippine che l’ha comunicato con un laconico testo. In Italia i numeri in rosso stanno tenendo banco da più giorni. La Borsa è in evidente affanno e si discute se sia il caso di chiudere i cancelli. Nei saloni della finanza di Piazza Affari i venti sono di crisi e spread in aumento e all’emergenza sanitaria nel Belpaese si aggiunge quella economica-finanziaria. Il filosofo Paolo Becchi insinua su Twitter: “Chiudere tutto, ma la borsa deve restare aperta. La speculazione finanziaria non si può bloccare. Le nostre aziende devono essere distrutte”. Chi non l’avesse capito, per il filosofo dietro tutto questo caos ci sarebbe la mano dell’alta finanza che vorrebbe mettere le mani su quel poco che resta dell’Italia.
La politica come reagisce
Il capogruppo della Lega Giulio Centemero si appella alla Consob: “Perché Consob ha applicato short ban solo su 20 titoli e solo per la data odierna? Cosa aspettiamo ad agire? In momenti di crisi e speculazione servono scelte chiare. I tentennamenti sono nocivi”. Per il deputato leghista e rappresentante in commissione Finanze alla Camera si dovrebbe seguire l’orientamento di altri Paesi: “Spagna e Belgio hanno messo lo short ban su tutto il mercato per la durata di un mese e risulta da fonti di stampa che la Francia stia per applicarlo”.
Chiudere la Borsa serve a mettersi a riparo da speculazioni?
Il commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni ritiene che chiudere la Borsa sia controproducente. “Già la volatilità dei mercati azionari è una grossa preoccupazione, chiudere la Borsa potrebbe accentuare tutto invece di alleviarla”, ha detto Gentiloni.
Come trasformare la paura in fiducia
L’ex Premier italiano, oggi con un importante incarico europeo, vuole che la paura si trasformi in fiducia. “Far fronte alla volatilità dei mercati finanziari in tutti i modi, gli Stati devono fare rete tra loro e coordinarsi sotto una unica regia”.
