Chi soffre di epilessia potrebbe combattere il disturbo con questa attività giornaliera di 30 secondi

pianoforte

L’epilessia, nelle varie forme in cui si manifesta, è un disturbo neurologico caratterizzato spesso da convulsioni e spasmi violenti del corpo e del capo. È il disturbo celebrale grave più comune e si può verificare a tutte le età, con un’incidenza maggiore nei bambini e negli anziani. Non si conoscono bene le cause specifiche della malattia. Certamente concorrono la predisposizione genetica, cause ambientali ed epigenetiche, traumi e fattori non ancora ben caratterizzati. La terapia con i farmaci antiepilettici e gli interventi chirurgici sono efficaci nel 60-70% dei casi. Recenti studi hanno messo in evidenza però che chi soffre di epilessia potrebbe combattere il disturbo e avere importanti effetti positivi con questa attività giornaliera di 30 secondi.

Sonata per due pianoforti in re maggiore (K488) e l’Effetto Mozart

Nel 1781 Wolfgang Amadeus Mozart compose una sonata per due pianoforti in re maggiore (denominata K488) per uno concerto da eseguire con Josepha Auernhammer. È una sonata divisa in tre movimenti (allegro con spirito, andante e molto allegro).

In uno studio pubblicato qualche anno fa su Nature (Rauscher FH et al, 1993) i ricercatori rilevarono un miglioramento “dell’intelligenza spaziale” dopo l’ascolto di questa sonata. Per intelligenza spaziale si intende la capacità di pensare oggetti tridimensionali astratti attraverso immagini mentali. È legata all’abilità di utilizzare concetti come colore, forma e spostamento. Venne inoltre suggerito che il numero di crisi epilettiche diminuisse dopo l’ascolto. Questo miglioramento venne chiamato “Effetto Mozart”.

Chi soffre di epilessia potrebbe combattere il disturbo con questa attività giornaliera di 30 secondi

In uno studio appena pubblicato su Scientific Reports (Quon RJ et al 2021), i ricercatori sono andati a investigare proprio sulla capacità di questa musica specifica di influenzare l’epilessia. L’ascolto della K488 per almeno 30 secondi è associato a picchi di scariche elettriche dei neuroni meno frequenti, in persone con epilessia insensibile ai farmaci.

In altre parole, i ricercatori hanno scoperto che ascoltare per 30-90 secondi la K488 di Mozart, ma non altre musiche, diminuiva del 60% i segnali elettrici che preludono alla crisi epilettica in tutto il cervello.

Queste riduzioni sono risultate maggiori nelle parti del cervello coinvolte nella regolazione delle risposte emotive (corteccia frontale destra e sinistra). Questo ha portato a suggerire che l’effetto positivo di questa sonata sia legato all’attivazione nel cervello di aree legate alle risposte emotive.

In un precedente articolo avevamo evidenziato come la musica motivazionale fosse importante per gli atleti durante l’allenamento. Il presente studio evidenzia, ancora una volta, come la musica sia in grado di stimolare le nostre emozioni e i nostri comportamenti con, anche, un beneficio terapeutico.

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