Chi non paga le tasse rischia il pignoramento del conto corrente?

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Chi non paga le tasse rischia il pignoramento del conto corrente? I risparmi che il contribuente ha in deposito presso un istituto bancario potrebbero essere oggetto di esproprio forzato? L’ Agenzia delle Entrate è autorizzata a prelevare somme di denaro dal conto corrente del contribuente che non provvede al pagamento delle imposte? Dopo quanto tempo il Fisco procede al pignoramento dei soldi che il contribuente insolvente ha in giacenza in banca?

L’ammontare complessivo delle imposte da pagare in Italia è davvero elevato se paragonato a quello di altri Paesi europei. Ciò tuttavia non autorizza alcun cittadino a scegliere la facile via dell’evasione fiscale. In un precedente articolo abbiamo dato suggerimenti ai nostri lettori su “Come pagare meno tasse senza scivolare nell’evasione”. Adesso cerchiamo di capire se effettivamente chi non paga le tasse rischia il pignoramento del conto corrente o più semplicemente sanzioni pecuniarie.

Chi non paga le tasse rischia il pignoramento del conto corrente?

Con il 2020 è scattato il pignoramento in tempi rapidissimi per i contribuenti che decidono di non effettuare il pagamento delle tasse. Nello specifico, il mancato versamento delle imposte locali conferisce autorizzazione ai Comuni di pertinenza a procedere con l’esproprio coatto del denaro. Non ci vorranno più tempi biblici per avviare la procedura del pignoramento o dell’ipoteca sui beni.

Il cittadino insolvente che non regolarizzerà la propria situazione debitoria subito dopo l’intimazione di versamento dei tributi subirà immediatamente il pignoramento del conto corrente. Ciò secondo quanto statuito dalla Legge di Bilancio 2020 e nello specifico dall’articolo n. 96 che regolamenta la riscossione da parte degli Enti locali.

Ad eccezione delle multe stradali, i Comuni potranno ricorrere allo strumento dell’accertamento esecutivo. Ciò equivale a dire che il mancato pagamento di  Imu, Tari, Tasi, ecc. autorizza gli Enti locali a recuperare in modo coatto il denaro. Il contribuente insolvente avrà 60 giorni di tempo per provvedere al pagamento delle imposte locali. In più potrà avvalersi della possibilità di dilazionare il pagamento in più rate, da un minimo di 4 ad un massimo di 72. Ciò per evitare che il Comune proceda con il prelievo forzoso direttamente dal conto corrente del denaro di cui il contribuente si è reso debitore.

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