Chi la dura la vince: Giappone al TOP

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Per anni fior di economisti si sono interrogati sugli effetti nel tempo del perenne QE adottato dalle autorità monetarie giapponesi con il  tasso di sconto perennemente intorno allo zero.

Alla lunga proprio in queste settimane il Giappone pare finalmente avere agganciato una solida ripresa nel contempo del ciclo economico e dell’andamento borsistico.
Il Nikkey veleggia verso lidi sconosciuti da decenni e si vedono all’orizzonte, come avevamo anticipato , target importanti.

I dati economici iniziano a sorprendere, in positivo, sempre di più:

Indice generale dei prezzi a Tokyo (Annuale) (Set) 1,0% 0,9% 0,9%
IPC di Tokio (Annuale) (Set) 1,3% 1,1% 1,2%
Tasso di disoccupazione (Ago) 2,4% 2,5% 2,5%
Produzione industriale (Mensile) (Ago)   0,7% 1,5% -0,2%
Previsione sulla produzione industriale ad 1 mese (Mensile) (Set) 2,7%   5,6%
Previsione sulla produzione industriale ad 2 mesi (Mensile) (Ott) 1,7%   0,5%
Vendite al dettaglio (Annuale) (Ago) 2,7% 2,2% 1,5%

 

Quello che stupisce di più è il primo in tabella: un dato sia pure marginalmente inflazionistico in Giappone è pur sempre una rarità e come tale da monitorare perché potrebbe se confermato ed in accelerazione produrre effetti poco noti, proprio anche per la desuetudine della BOJ ad affrontare simili contesti.

La disoccupazione in calo è comunque sempre la prima delle buone notizie da auspicarsi in ambito macro e un dato del 24,% che noi ci sogniamo è veramente un target che fa onore ai nipponici e parimenti alimenta il ciclo virtuoso nazionale. Idea confermata dal dato sulle vendite al dettaglio salito a +2.7% dal precedente 1.5%.

La cultura della ricerca e del porsi sempre all’avanguardia tecnologica dopo un lungo periodo buio sta ripagando il Giappone con una crescita finalmente solida e livelli occupazionali di eccellenza mondiale.
Una  strada da prendere ad esempio. Basti pensare al mondiale di motociclismo, quasi esclusiva di marchi nipponici, per comprendere la forza e i target raggiunti dall’industria del Sol Levante.

In argomento, qualche preoccupazione potrebbe destare il dato sulla produzione industriale ad agosto inferiore alle attese uscito con uno 0,7% vs 1,5%. Ma stiamo parlando di agosto  e di un dato che nonostante la chiusura di molte fabbriche ha migliorato il precedente che era un -0.2%. Piuttosto viene da chiedersi gli analisti in base a cosa avevano previsto un balzo così importante in una mese per lo più feriale…

E’ ovvio che se il contesto borsistico cui stiamo assistendo oggi dovesse consolidarsi nelle prossime sedute difficilmente resterà immune. Ma quel che sta emergendo dalle analisi macro-economche è una economia solida, e questo significa che nei propri portafogli di investimento oltre al consueto Dow Jones anche il Nikkey meriterà il proprio spazio.

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