Chi è che non ci sta a fare uno scudo penale per le responsabilità legate ai vaccini

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Inutile fare finta di niente. La tematica dei vaccini e dei rischi ad essi connessi occupa tante discussioni. Dinnanzi al saliscendi dei picchi di contagi, c’è chi auspica un’imminente vaccinazione, chi invece vede nei vaccini un’ ulteriore minaccia alla salute. Oltre ai fortissimi interessi economici che ci sono in gioco, l’occhio di molti è rivolto anche alle tempistiche e ai test preventivi a cui devono essere sottoposti i vaccini. Vediamo ora quindi chi è che non ci sta a fare uno scudo penale per le responsabilità legate ai vaccini.

Il passaggio in Commissione Europea

Già in un nostro precedente articolo, abbiamo approfondito cosa è stato approvato a livello normativo in sede di Commissione Europea. Quindi se all’iter più snello in termini di autorizzazioni, ora si aggiunge pure l’eventualità di scudi penali in merito a responsabilità connesse ai vaccini, il timore lievita. Da una parte infatti i tempi stringono, al contempo però accelerare troppo significherebbe anche saltare o ridurre dei passaggi importanti. Un dilemma non certo di facile risoluzione.

Lo scudo penale

Innanzi tutto, per scudo penale s’intende uno scudo tale da garantire l’immunità penale. Quindi un tema scottante specie quando si ha che fare con vaccini in via di sperimentazione per un virus di nuova generazione. Perchè, inutile girarci troppo intorno, il punto su cui la comunità scientifica e le istituzioni saranno chiamate a confrontarsi, sono i potenziali effetti collaterali connessi ai vaccini da inoculare alle persone.

Chi è che non ci sta a fare uno scudo penale per le responsabilità legate ai vaccini

Il Brasile non intende elaborare una legislazione tale da esentare i produttori di vaccini Covid 19 da responsabilità. Questo è quanto riporta la fonte Reuters in merito alle dichiarazioni rilasciate, giusto qualche giorno fa, dal vice ministro della salute del Paese Elcio Franco. “Il popolo brasiliano non sarà la cavia di nessuno”, ha proseguito poi il Presidente Bolsonaro sui suoi canali di social media. Visto e considerato che il vaccino non ha ancora completato tutto l’iter dei test. Una serie di scelte dunque molto prudenti, su tutta la linea, quelle ad oggi sposate dal Brasile.

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