Chi detesta il sapore e l’odore del coriandolo ha questo talento naturale e strabiliante

coriandolo

Molti di noi hanno gusti e attitudini diverse. Ma da cosa deriva questo fattore? Alcuni pensano che venga dall’ambiente e dall’educazione. Ma a volte non è solo così: c’entra anche la genetica. Oggi, infatti, spieghiamo perché chi detesta il sapore e l’odore del coriandolo ha questo talento naturale e strabiliante. Scopriamo insieme di cosa si tratta.

Il coriandolo

Il coriandolo è una spezia molto simile al nostro prezzemolo e anche per questo motivo viene appunto chiamato “il prezzemolo cinese”. È soprattutto presente in diverse cucine etniche e quasi assente in quella nostrana.

Con questo sapore non ci sono mezze misure: c’è chi lo ama e chi lo odia. A molti individui ricorda, infatti, il sapone per piatti.

I tratti genetici

Gli studiosi hanno scoperto un fatto molto curioso: il disgusto nei confronti di quest’erba aromatica è un fattore puramente scritto all’interno del nostro DNA ed è, in particolare, correlato a due tratti genetici.

Questo è dovuto ad un particolare sviluppo olfattivo che porta fattivamente a provare avversione per questo odore e poi anche  per il sapore. Alcuni di questi rientrano nella categoria dei “superpalati”, ovvero di coloro che percepiscono i gusti in maniera più intensa rispetto al normale.

La genetica tradotta in pratica

Questa caratteristica si può ritrovare principalmente all’interno della popolazione caucasica e africana. Le stime, infatti, si aggirano dal 14% al 21%. Al contrario le persone che sono nate e cresciute nell’area dell’America Latina, dell’Asia e del Medio Oriente tendono a preferirlo e a inserirlo nel proprio regime alimentare. Le persone che non amano questa spezia sono solo fra il 3 e il 7% in queste aree.

Oggi abbiamo spiegato che chi detesta il sapore e l’odore del coriandolo ha questo talento naturale e strabiliante. Se si desidera scoprire altre curiosità sulle piante da appartamento, consigliamo questo articolo che parla sempre di una parte di questo ambiente. Eccolo qui: “Evitare malanni e malesseri coltivando questa pianta meravigliosa e benefica nel proprio giardino”.

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