Che succede se il medico fiscale non ti trova a casa?

Inps

Quando vi assentate dal lavoro per malattia, cosa accade se il medico Inps responsabile della visita fiscale non ti trova in casa? Quali sono le conseguenze per i lavoratori che sono lontani dal domicilio senza motivata giustificazione? Di seguito ti proponiamo una sintesi di tutto quello che c’è da sapere in merito alla questione.

Le regole per le visite fiscali

Che succede se il medico fiscale non ti trova a casa? Lo stato di malattia e di assenza dal lavoro non concede al lavoratore di trovarsi in altro luogo che non sia la propria casa. Fatta eccezione per alcuni casi di esonero, che vengono descritti qui, la reperibilità del lavoratore in malattia deve attenersi ad alcune regole.

Secondo quanto stabilito dal Decreto n. 206 del 17 ottobre 2017, attualmente i controlli medico-legali vengono effettuati dall’Inps sia per dipendenti privati che pubblici. In linea generale, possiamo dire che l’assenza del lavoratore dipendente ammalati dal proprio domicilio, viene equiparata ad una condotta negligente. Rientra tra i doveri dell’ammalato quello di creare tutte le condizioni affinché la visita medica fiscale possa aver luogo correttamente e durante gli orari previsti. Questo vuol dire che non esistono scuse che tenga no come il citofono guasto, il volume della TV troppo alto o simili. Se dovessero verificarsi casi simili, il lavoratore deve rispondere di negligenza e incuria.

Quali conseguenze per i lavoratori?

Che succede se il medico fiscale non ti trova a casa? È bene che i lavoratori sappiano che l’assenza al momento del controllo fiscale, genera pesanti conseguenze come di seguito:

  1. assenza alla prima visita fiscale: il lavoratore perde qualsiasi tipo di trattamento economico per i primi 10 giorni di malattia o fino al giorno in cui ha luogo la visita ambulatoriale;
  2. assenza al secondo controllo: in tal caso, se si è verificata già l’assenza al controllo precedente, allora il lavoratore subirà una riduzione del trattamento economico del 50% per il restante periodo di malattia;
  3. assenza alla terza convocazione: interruzione dell’indennità Inps per l’intero periodo di malattia.

Nei casi più gravi, è possibile che il lavoratore venga addirittura licenziato per la sua inadempienza e la cattiva condotta. Per motivare e giustificare la sua assenza, il dipendente ha 15 giorni di tempo. Trascorso questo arco temporale, vengono applicate le sanzioni e le restrizioni previste.

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