Che spendaccioni i sudditi di sua Maestà: inflazione in ripresa nel Regno Unito. Sterlina fortissima

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Bene ha fatto la BOE ad alzare i tassi già nella scorsa riunione estiva. Evidentemente alla banca centrale britannica già sapevano cosa bolliva in pentola, ovvero una ripresa corale dei dati sull’inflazione:

Indice dei principali prezzi al consumo (Annuale) (Ago) 2,1% 1,8% 1,9%
Indice dei principali prezzi di produzione (Annuale) (Ago) 2,1% 2,1% 2,3%
Indice dei principali prezzi di produzione (Mensile) (Ago) 0,1% 0,2% 0,1%
Indice dei principali prezzi al dettaglio (Mensile) (Ago) 0,9% 0,1%
Indice dei principali prezzi al dettaglio (Annuale) (Ago) 3,4% 3,3%
IPC (Annuale) (Ago) 2,7% 2,4% 2,5%
IPC (Mensile) (Ago) 0,7% 0,5% 0,0%
Indice CPIH (Annuale) 2,1% 2,3%
Indice dei prezzi delle abitazioni (Annuale) 3,1% 2,9% 3,2%
Andamento dell’IPP (Mensile) (Ago) 0,5% 0,4% 0,5%
Andamento dell’IPP (Annuale) (Ago) 8,7% 9,1% 10,3%
Andamento dell’indice dei prezzi di vendita (Mensile) (Ago) 0,2% 0,2% 0,0%
Andamento dell’indice dei prezzi di vendita (Annuale) (Ago) 2,9% 2,9% 3,1%
Indice dei prezzi al dettaglio (Annuale) (Ago) 3,5% 3,2% 3,2%
Indice dei prezzi al dettaglio (Mensile) (Ago) 0,9% 0,6% 0,1%

 

Come si può vedere a completamento di una serie di dati in linea con le attese sono andati oltre le aspettative proprio i due fattori più significativi, gli indici dei prezzi al consumo!

Segno di ottima salute dell’economia di Oltremanica che va a confermare i bassi livelli di disoccupazione.

Che dire?

Almeno in Gran Bretagna la politica monetaria iper-espansiva di questi ultimi anni sta producendo gli effetti normali conseguenti all’aumento della massa monetaria disponibile, vale a dire appunto una ripresa inflazionistica.

Poco rileva l’indice dei prezzi alla produzione sotto le attese, anzi una rilevazione siffatta giustifica ulteriore ottimismo sulla crescita occupazionale e sulla produttività prossime a venire.

Molto interessante è poi notare che anche in ambito immobiliare si è registrato un aumento dei prezzi che in sostanza va a confermare come i timori di un crollo del settore immobiliare post referendum Brexit si  siano rivelati eccessivi.
All’uscita di alcuni grandi gruppi ha corrisposto viceversa l’approdo in terra britannica di molte imprese in cerca di semplificazione e, per gli stranieri, di un regime fiscale particolarmente attraente.

La forza dell’economia è confermata dal trend di grande forza della sterlina che sia verso euro sia verso dollaro sta inanellando rialzi dei corsi in serie. Come a dire che dopo l’influenza iniziale ora la moneta inglese si sta prendendo una sonora rivincita, perfettamente guarita.

E questo senza considerare che nella nazionalizzazione di alcuni tra i più importanti istituti bancari inglesi tra cui Barclays, certamente la BOE non ci andò piano nella stampa di moneta e così facendo inducendo i mercati , almeno in quella  fase storica, a punire la valuta di Sua maestà.

Ora, smaltita quella fase di eccesso monetario la sterlina viene premiata e l’anticipo con cui la BOE si è mossa sui tassi è anche conferma di una futura tenuta del ciclo economico britannico.

Ultimo scoglio sarà la stesura definitiva degli accordi di uscita dall’UE, si è ancora, non dico in alto mare, ma comunque lontani da testi pronti per essere posti alle firme. Prima o poi sarà questo il tema che potrà, almeno transitoriamente , destabilizzare il trend che abbiamo descritto.

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