Che fine faranno le pensioni con questa legge e l’andamento del PIL?

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Solo ieri si è appreso della proposta di legge che punta a neutralizzare ogni possibile influenza del PIL sui futuri importi delle pensioni. A comunicarlo sono stati, per primi, i sindacati, dopo l’incontro di ieri con alcuni esponenti del Governo.

L’ordine del giorno era, infatti, incentrato anche sulle misure da adottare in materia previdenziale. È, infatti, in fase di allestimento la Legge di Bilancio, per cui i lavori si fanno frenetici, in ogni direzione. Tuttavia, l’universo dei percettori di pensione si chiedono: ma che fine faranno le pensioni con questa legge e l’andamento del PIL?

I timori legati al PIL

Il punto di partenza è che le pensioni non saranno tagliate dalla futura Legge di Bilancio. Tuttavia, va sottolineato come, al momento, sarebbe più corretto parlare di proposta di legge.

In questi termini, infatti, si è espressa ieri la Ministra del Lavoro. Nunzia Catalfo, che ha, appunto, incontrato i sindacati per parlare anche di pensioni.

Il grande timore di tutti, pensionati inclusi, è legato al PIL futuro del paese. Perché? Le pensioni si nutrono e si pagano solo con la creazione di ricchezza.

Se l’economia nazionale s’inceppa, o peggio ancora indietreggia, sono dolori per almeno due ordini di motivi:

a) un’economia in recessione avrà bisogno di meno aziende e di meno occupati. Detta in soldoni, ci saranno meno soggetti che contribuiranno alle casse della Previdenza sociale;

b) l’attuale trend demografico del paese non lascia sereni. Si fanno, infatti, sempre meno figli e tra 5-10-20 anni ci saranno molti più anziani rispetto al numero attuale. L’INPS e le sue casse reggeranno all’onda d’urto?

L’obiettivo della proposta di legge

Nascono da queste due grandi paure le motivazioni dell’incontro di ieri. I sindacati, tesi a tutelare la conservazione dello status quo dei diritti acquisiti. La Ministra, a fornire rassicurazioni mediante questa proposta di legge. Lo strumento pensato intenderebbe tagliare ogni forma di collegamento tra andamento del PIL (atteso al ribasso) e importi futuri delle pensioni.

Dunque, se passerà la proposta in oggetto, i pensionati potranno stare sereni. Per adesso l’attesa è tutta per la prossima Legge di Bilancio, affinché accolga gli interventi proposti in materia.

Le proposte del sindacato

Come prevedibile, le proposte avanzate al Governo per il 2021 da parte del sindacato non mancano e non sono poche.

Tra le richieste fatte citiamo, in breve, quella di una proroga, con rafforzamenti, dell’APE sociale.

Altre proposte avanzate mirano a ottenere un’uscita dal mondo del lavoro per i lavoratori fragili. Ma anche per quelli più esposti al rischio contagio (e contatto) Covid. Inoltre, di prevedere forme di inclusione anche a beneficio di chi, ad oggi, è stato tagliato fuori, come nel caso dei lavoratori in agricoltura e in edilizia.

I sindacati chiedono, inoltre, di accelerare sui prepensionamenti dei lavoratori di aziende oggi in crisi o in fase di ristrutturazione. Di fornire tutele pensionistiche agli esodati e copertura contributiva a chi, oggi, non ha contratti del tipo part-time verticale.

Che fine faranno le pensioni con questa legge e l’andamento del PIL

Chiedono, infine, la previsione della 14° mensilità per tutte le pensioni il cui importo è al sotto di 1.500 euro.

Dunque, un mare magnum di proposte. Qual’, alla fine dei giochi, saranno state accettate e quali no, cosa passerà e cosa sarà rimandato o bocciato?

La redazione di ProiezionidiBorsa continuerà a seguire per voi l’evoluzione della materia per tenervi costantemente aggiornati.

Se, infine, gradite scoprire i vantaggi dell’adesione a un fondo pensione, vi invitiamo alla lettura del presente articolo.

 

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