Che fare con i soldi in banca in questo periodo di diffusione del coronavirus

panico

Stante l’emergenza Covid, che fare coi soldi in banca? Gli sconquassi di Borsa di questi giorni hanno infatti gettato nel panico un’intera nazione (e non solo) che nel volgere di una notte ha dovuto rivedere i programmi del giorno dopo. A suon di decreti il premier Conte ci ha suggerito che fare (#restoacasa#) per vincere il Covid-19 (LINK ESTERNO: ). Intere famiglie (ma anche tanti single) si sono così ritrovati a dover gestire tante ore libere: per riposare, riordinare la casa, ma anche per pensare. Una quota dei pensieri è andata anche al proprio conto corrente, divenuto “ancora di salvezza” in questo periodo di ferie forzate.

La paura del recente passato

Coronavirus, che fare coi soldi in banca? È vero infatti che il tempo spesso aiuta a cancellare i brutti ricordi, ma non è passato poi tanto tempo dagli scandali bancari recenti. I casi di Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara, CariChieti, le due venete, etc, hanno dominato le pagine dei giornali non per giorni ma per anni interi (dal 2013 al 2017 almeno). Ma – ancora peggio – hanno lasciato molti cittadini col portafoglio leggero (o vuoto nei casi estremi!) senza che gli stessi prelevassero alcunché.

Banche fallite, frutto della gestione allegra e dei conflitti d’interesse dei loro manager. Ecco allora che in tanti si sono chiesti se i propri fossero al risparmio o c’era da temere qualcosa. La risposta è semplice: fino a €100.000 i nostri conti correnti sono al sicuro, protetti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD). La cifra sale a duecentomila nel caso di conto contestato.

Alternative anti-panico

Quindi le rassicurazioni del legislatore al riguardo sono robuste e incontrovertibili. E cosa fare per chi sfora tali soglie di liquidità? Vediamo qualche possibile alternativa ai tempi del coronavirus e su cosa fare coi soldi in banca. Per chi detiene il conto uninominale, la soluzione prima è quello di passare a un nuovo contratto duo-nominale. Per chi parte da quest’ultimo caso si può ad esempio pensare di aprire un secondo conto bi-nomale presso un altro istituto. Tale strada presenta tuttavia un’anomalia gigantesca di fondo, data dal detenere una giacenza di tale portata sul conto corrente. Ora infatti o si è multimilionari di fondo, e quindi ci può stare, oppure è il giunto il momento (le ore per stare a casa e pensarci non mancano) di guardarsi attorno.

Restando sul quasi-liquido, si può protendere per un Bund tedesco (se quello italico non piace per lo spread) ma bisogna essere disposti ad accettare la perdita in conto capitale per via dei rendimenti effettivi negativi). Nel medio termine, e non appena si potrà uscire di nuovo di casa, si può pensare anche all’acquisto di un immobile uso investimento. Si pensi al caso di un appartamento in una città universitaria, dove la richiesta di alloggi di media durata praticamente non mancano mai.

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