Cessione del quinto quanto costa e quanto conviene?

stipendio

La cessione del quinto è una particolare forma di prestito che prevede il rimborso del 20% del proprio reddito netto mensile. Il rimborso avviene direttamente in busta paga tramite ritenuta, se si è dipendenti (pubblici o privati). Oppure direttamente dal cedolino della pensione, se si tratta di un pensionato.

La cessione del quinto dello stipendio è infatti una forma di prestito valida solo per i pensionati e di chi lavora alle dipendenze a tempo indeterminato.

Detto ciò, la cessione del quinto quanto costa e quanto conviene?

I vantaggi della cessione del quinto: quanto costa e quanto conviene?

Nella categoria dei prestiti occorre anzitutto capire perché scegliere una forma di prestito anziché un’altra. Spesso, infatti, un errore banale in cui si incappa è quello di soffermarsi solo sulla valutazione dei tassi. Considerazione necessaria ma non sufficiente per sciogliere tutti i dubbi prima di una firma su un debito.

Con riferimento alla cessione del quinto, i principali vantaggi sono:

a) la certezza del tasso d’interesse, che resta sempre lo stesso per tutta la durata del prestito. In questo modo il debitore non sarà influenzato o turbato da possibili dinamiche dei tassi d’interesse;

b) la semplicità di sottoscrizione se si è dei pensionati o lavoratori a tempo indeterminato (senza garanzie terze). L’importante è che il 20% della quota da girare all’intermediario finanziario non pregiudichi il resto delle spese vitali del debitore;

c) facilità di funzionamento del prestito: nessun bonifico o nessun bollettino precompilato da pagare. Il rimborso avviene direttamente mediante trattenuta alla fonte. In più c’è da dire che la formula contempla anche la possibilità di estinzione anticipata del debito residuo;

d) nessuna spesa di intermediazione da sostenere, giacché la stipula avviene direttamente tra datore di lavoro e finanziaria.

Ci chiediamo: ma la cessione del quinto quanto costa e quanto conviene?

Dopo aver tratteggiato i pro, analizziamo i costi. In particolare, tre sono quelli da tenere a mente.

Il primo costo rimanda al TAN, ossia il tasso d’interesse annuo nominale. Si tratta del costo da corrispondere per le somme prese a debito. In genere esso parte dal 4% per un dipendente pubblico per arrivare a un massimo del 7% per uno del settore privato.

Al riguardo tuttavia ogni banca e società finanziaria sviluppano una propria offerta alla clientela. Si pensi al caso delle convenzioni con determinate categorie di lavoratori e/o aziende. Per cui è doveroso farsi un’idea precisa dei tassi e delle condizioni chieste dal mercato, facendo un giro di consultazioni tra più operatori di settore.

Il secondo costo rimanda alla polizza assicurativa obbligatoria. Essa copre sia il rischio vita sia il rischio perdita del lavoro da parte del debitore. In tal modo l’erogante si tutela contro eventuali rischi di insolvenza.

Anche il costo dell’assicurazione incide sul costo complessivo del prestito. Essa varia a seconda dell’età (più cara per i pensionati), il tipo di impiego (costa di più per i dipendenti privati), l’anzianità di servizio.

Infine il terzo costo rimanda al c.d. costo opportunità, ossia l’essere sicuri che questa sia la forma di prestito più conveniente tra quelle a noi a disposizione.

Abbiamo dunque risposto al quesito: ma la cessione del quinto quanto costa e quanto conviene?

 

Consigliati per te