Cessione del credito di imposta: come si fa e cosa si  deve fare?

Decreto Rilancio

Cessione del credito di imposta: come si fa e  cosa si  deve fare?

Taluni benefici previsti dal decreto Rilancio, così come dalle misure precedenti, consentivano la possibilità di fruirne attraverso l’attribuzione di un credito di imposta. Si pensi all’ Ecobonus, Bonus Facciate, Sismabonus. Tuttavia, la grande novità del nuovo decreto consiste nella possibilità di cedere detto credito. Così, coloro che non vogliono o non possono fruirne direttamente portandolo in detrazione, possono cederlo ad altri soggetti, anche parzialmente.

Detto sistema è molto utile specialmente per chi, per motivi di capienza fiscale, non potrebbe usufruirne pienamente oppure preferisce renderlo liquido, direttamente e subito. In tal modo, avrà la possibilità di monetizzare il beneficio anziché aspettare le annualità successive per poter operare le detrazioni previste. Sicchè, dal 19 maggio 2020 fino al 31 dicembre 2021, chi è beneficiario di uno dei crediti d’imposta previsti per l’emergenza epidemiologica 2019, potrà optare per la cessione.  Questa, come detto potrà essere anche parziale ed avvenire nei confronti di altri soggetti, come i propri fornitori, che potranno utilizzarlo anche in compensazione.

Cessione del credito di imposta:  quali sono i crediti di imposta cedibili?

Anzitutto, vi sono quelli previsti per gli affitti dei negozi, studi professionali o stabilimenti aziendali. Questi otterranno come credito di imposta il 60% dei canoni di locazione versati per i mesi di marzo, aprile e maggio 2020. Poi, abbiamo le spese sostenute per la sanificazione degli ambienti di lavoro e per l’adeguamento dei locali alle misure di contenimento anti Covid-19. La norma del decreto Rilancio suggerisce di utilizzare tutto il credito, perché la quota non utilizzata nell’anno non può essere utilizzata negli anni successivi. Inoltre, non può neppure essere richiesta a rimborso. Per usufruire del credito d’imposta bisogna attendere l’emanazione del provvedimento attuativo del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, che stabilirà le modalità di comunicazione della cessione. Le comunicazioni relative alla pratica di cessione dovranno, comunque, essere effettuate in modalità telematica.

Sconto in fattura per taluni bonus

Per taluni bonus, il decreto prevede, in alternativa al credito di imposta, direttamente uno sconto in fattura da parte del fornitore. Si tratta degli interventi di recupero del patrimonio edilizio, di quelli riguardanti l’efficientamento energetico e le misure antisismiche. Inoltre, quelli relativi all’ installazione di impianti fotovoltaici o di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici e di recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti. Trattasi in breve dei cd. Ecobonus, Sismabonus, Bonus Facciate ecc. Il meccanismo dello sconto in fattura, consentirà di trasformare, per gli anni 2020 e 2021, alcune detrazioni fiscali in uno sconto. Anche in questo caso, il decreto Rilancio prevede la facoltà di successiva cessione ad altri soggetti. Quindi, i contribuenti possono optare per un contributo di pari ammontare sotto forma di sconto anticipato dal fornitore in alternativa al credito su indicato.

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