Certificazione Unica, continua la danza con una nuova scadenza

agenzia delle entrate

Molti si stavano preoccupando di non aver adempiuto alla Certificazione Unica nei tempi indicati. Dopo la data del 31 marzo, per la Certificazione Unica, continua la danza con una nuova scadenza al 30 aprile. In origine questo documento fiscale  doveva essere ogni anno entro il 7 marzo.

Perché c’è stata la proroga

Poi il coronavirus ha messo il bastone delle ruote e ha stravolto la vita di imprese, commercialisti e contribuenti. Per dare più tempo per inviare la Certificazione Unica all’Agenzia delle Entrate e la consegna ai dipendenti e ai pensionati si è concessa una ulteriore proroga al 30 aprile senza dover pagare sanzioni.
La  nuova scadenza è prevista  all’ articolo 22 del decreto liquidità

.In due commi c’è scritto tutto
Parte essenziale dell’articolo composto da due commi è la scadenza al 30 aprile.  Successivamente al secondo comma c’è l’esplicitazione che  non si applica nessuna sanzione se la Certificazione Unica viene trasmessa in via telematica all’Agenzia delle Entrate.
Certificazione Unica, continua la danza con una nuova scadenza per venire incontro alle aziende che stanno lavorando a singhiozzo a causa dell’emergenza Coronavirus.

Cosa cambia per l’invio della Certificazione Unica 2020

Andando a leggere nello specifico si nota che il provvedimento mira a dare sollievo a sostituti d’imposta di avere più tempo a disposizione per l’effettuazione degli adempimenti fiscali. C’è quindi il chiaro riferimento ai disagi che da oltre un mese si stanno sopportando a causa  dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Nel dare la proroga al 30 aprile si fa in modo che i commercialisti hanno maggiore tempo per espletare la propria assistenza fiscale in modo corretto e senza incorrere in errori derivanti da fretta nel dover consegnare i moduli. La Certificazione Unica, ricordiamo e propedeutica alla compilazione poi della dichiarazione dei redditi di ogni contribuente.

In tutto questo marasma, applicare sanzioni  avrebbe comportato un inutile dispendio di energie  per il sostituto d’imposta che si trova impegolato in mille carte. Tanto è vero che chi non è riuscito a dare la Certificazione Unica entro fine marzo non incorrerà in nessuna sanzione. Per lo Stato questa proroga non comporterà minori entrate visto che non ci sarà nessun differimento dei termini (per ora) di versamento sulle tasse da pagare sui propri redditi.

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