Catalogna: vincono i separatisti

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MADRID (Reuters) – Il fronte dei partiti separatisti catalani si avvia a riconquistare la maggioranza del parlamento locale dopo le elezioni di ieri.

A conteggio dei voti quasi completo, i partiti favorevoli all’indipendenza possono contare complessivamente 70 seggi sui 135 del parlamento regionale, con Junts Per Catalunya dell’ex presidente Carles Puigdemont che si conferma la principale forza indipendentista.

Il partito unionista Ciudadanos è stato il più votato, ma le altre forze contrarie all’indipendenza, il Partido popular del premier spagnolo Mariano Rajoy e i socialisti hanno registrato una performance sottotono.

Il risultato andrà verosimilmente a riaccendere la tensione in Catalogna — temporaneamente sopita dal commissariamento del governo locale da parte di Madrid dopo la dichiarazione unilaterale di indipendenza — e ad alimentare la crisi istituzionale spagnola.

Nonostante l’esigua maggioranza e le ampie differenze politiche all’interno del fronte separatista, il voto ha deluso le attese di chi, in primis Rajoy, puntava a una mobilitazione della ‘maggioranza silenziosa’ catalana contro l’indipendenza.

L’esito del voto — inatteso, visto che i sondaggi non attribuivano al fronte separatista la conquista della maggioranza assoluta — prepara il terreno per il ritorno al potere di Puigdemont, il presidente catalano deposto da Madrid che ha fatto campagna elettorale da Bruxelles e che rischia l’arresto se dovesse tornare in Spagna.

La risicata vittoria del fronte separatista è un altro grattacapo per l’Unione europea, che ha difeso la scelta di Madrid di perseguire dal punto di vista giudiziario i leader separatisti, avendo questi ultimi violato la Costituzione spagnola.

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