Cassa integrazione in deroga: come chiederla e come ottenerla

cassa integrazione in deroga come chiederla e come ottenerla

Un’interessante misura a sostegno di aziende e lavoratori in difficoltà per il coronavirus è la cassa integrazione in deroga: come chiederla e come ottenerla. La crisi economica da un paio di mesi ha creato infatti seri problemi di liquidità a tutte le aziende italiane. Grandi, medie o anche unipersonali, nessuna sfugge. I problemi ricadono ovviamente anche sui lavoratori. Morale, scatta la “corsa ai soldi” tanto per il personale che per i datori di. Ecco allora che per entrambi una valida via d’uscita può essere la cassa integrazione in deroga (Cigo) . Si tratta di un’integrazione salariale concessa ad aziende che non possono chiedere gli strumenti ordinari perché escluse. L’esclusione può essere dovuta ad esempio o perché già all’origine non rientravano nei parametri previsti per legge. Oppure perché hanno già finito il periodo di fruizione delle tutele ordinarie.

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Come funziona

Vediamo quindi la cassa integrazione in deroga: come chiederla e come ottenerla. Ad essa accedono i lavoratori subordinati con la qualifica di operai, impiegati e quadri, compresi gli apprendisti e i lavoratori somministrati. La misura protegge anche i lavoratori assunti dopo il 23/02/’20 a seguito di cambio appalto. Per averla non è necessario l’accordo sindacale ma basta un’informativa. Nella domanda da trasmettere all’Inps va citata la causale “Covid-19 nazionale” per periodi che vadano dal 23/02/’20 al 31/08’20. Il tempo massimo è di nove settimane, ma per le ex zone rossa e gialla le aziende si possono chiedere due Cigo. La prima è quella prevista dal Dl 9/2020, e a seguire – appunto – quella introdotta col recente Dl 18/2020. Come già detto, la Cigo può essere chiesta anche se è stato consumato il plafond “ordinario”. In pratica si tratta di una bella boccata d’ossigeno per aziende, lavoratori e rispettive famiglie.

L’erogazione

Quindi ci siamo, cassa integrazione in deroga: come chiederla e come ottenerla. Secondo le direttive Inps (https://archivio.proiezionidiborsa.it/a-rischio-le-pensioni-inps-sicure-fino-a-maggio/), che di recente ha emanato la circolare 47/2020 per le istruzioni operative, l’azienda può anticipare le prestazioni al dipendente. Il conguaglio degli importi avverrebbe poi successivamente mediante il modello F24. Infine, con riferimento alle aziende il cui regime cade nel campo di applicazione dei fondi bilaterali alternativi (tipo gli artigiani) la domanda presenta piccole novità. La domanda (al relativo fondo) di accesso all’assegno ordinario deve contenere la causale “emergenza Covid-19”. Queste prestazioni saranno a carico dei fondi che avverranno a prescindere dal fatto se l’azienda richiedente sia o meno in regola coi versamenti. Ossia i fondi non potranno subordinare la loro erogazione all’avvenuto incasso dei contributi arretrati.

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