Caso Open Arms. Che significa “autorizzazione a procedere”?

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Giovedì 30 luglio, il Senato della Repubblica ha votato favorevole riguardo all’autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro Matteo Salvini. Stiamo parlando del caso Open Arms e se anche voi non ci state capendo niente, in questo articolo cercheremo di spiegarvi che cosa è successo.

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Il caso Open Arms

Esattamente un anno fa, l‘allora ministro degli affari interni Matteo Salvini decide di bloccare in mare per 19 giorni la nave della ONG spagnola Proactiva Open Arms con a bordo 164 persone, tra cui molti minori. Seguendo i suoi Decreti Sicurezza, Salvini ordina il divieto di sbarco, in accordo con l’allora ministro della difesa Elisabetta Trenta (5s) e con l’ex ministro delle infrastrutture, Danilo Toninelli (5s).

Una parte del paese si indigna e partono campagne per permettere ai 164 della Open Arms di sbarcare. Persino Richard Gere ha prestato la sua voce per chiedere lo sbarco.

Dopo quasi venti giorni di stallo, viene permesso ai naufraghi salvati dalla Open Arms di scendere. Non prima che qualcuno non ci avesse già provato da solo per disperazione. I medici a bordo della nave, hanno raccontato di un’emergenza sanitaria e psicologica in corso, di cui il Viminale era a conoscenza.

Le accuse

Passato un anno, il tribunale dei ministri di Palermo, ha concluso le indagini e richiesto al Senato l’autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro Salvini. Il leader della Lega è accusato di sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio. Ma che significa?

“Autorizzazione a procedere” significa che il tribunale chiede conferma ad un altro organo dello Stato di poter continuare il suo lavoro. Questo per via della separazione dei poteri. Il potere politico e quello giudiziario devono rimanere ben separati e indipendenti l’uno dall’altro, in democrazia, per garantirne il corretto funzionamento.

Il tribunale ha dovuto chiedere l’autorizzazione al Senato, poiché i ministri e gli ex ministri godono di una immunità relativa. Significa che in caso di reato commesso in qualità di ministro (quindi se avesse ucciso qualcuno per gelosia non varrebbe), è il Senato a decidere se i giudici possono perseguirlo e portarlo in tribunale o meno.

Salvini non è nuovo a queste votazioni. Il Senato aveva già rifiutato un’autorizzazione a procedere per il caso Diciotti, ma ha anche acconsentito al processo per il caso Gregoretti. In entrambi i casi, le accuse erano di sequestro di persona, esattamente come l’attuale caso Open Arms.

E ora? Ora, si andrà a processo. Nel caso in cui l’ex ministro verrà condannato, rischia anche di dover lasciare il proprio posto in Senato e di non potersi ricandidare (legge Severino 2012).

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