Capitalizzazione di mercato: alcuni spunti operativi

Capitalizzazione di mercato

Uno dei fattori più sottovalutati dagli investitori, soprattutto alle prime esperienze, è la capitalizzazione di mercato di un’azienda quotata. Una variabile che per molti aspetti può influire parecchio sull’andamento di un titolo e sulla credibilità dell’azienda stessa.

Definiamo la capitalizzazione di mercato

Per definizione la Market Cap (Capitalizzazione di mercato) di un’azienda è calcolata moltiplicando l’attuale prezzo per il numero totale di azioni in circolazione. Per fare un piccolo esempio, supponiamo che una società sia quotata al momento 15$. Se in circolazione ci fossero 500 milioni di azioni, la sua capitalizzazione di mercato sarebbe di 7,5 miliardi di dollari.

Un secondo esempio potrebbe essere quello di una compagnia il cui titolo è quotato 500$ e in circolazione ci fossero 2 milioni di azioni. Il calcolo è presto fatto: la sua capitalizzazione di mercato sarebbe di un miliardo di dollari.

La diversificazione del portafoglio e la Market Cap

È importante comprendere come la forza e le potenzialità di un’azienda quotata siano fondamentali per impostare la propria strategia di investimento e gestire il fattore rischio. E capita sempre più spesso che gli investitori si concentrino quasi esclusivamente sulle cosiddette Big Companies, perché magari più popolari.

Ma se prendiamo spunto dagli esempi sopra citati, vien fuori uno scenario interessante, in cui è importante prestare attenzione anche a quelle piccole realtà che spesso generano molti più profitti, in un’ottica di gestione diversificata del portafoglio.

La suddivisione delle società per capitalizzazione di mercato

Sui mercati azionari le aziende vengono suddivise settorialmente in base al Market Cap. Sostanzialmente la suddivisione consiste in tre principali segmenti: Small Cap, Mid Cap e Large Cap. Come facilmente intuibile questa settorializzazione è molto importante anche da un punto di vista psicologico, in quanto sinonimo di differenze economiche sostanziali.

I titoli Small Cap

I titoli azionari che rientrano in questa fascia hanno un capitalizzazione di mercato tra i 300 milioni e i 2 miliardi di dollari. Normalmente questa tipologia di azioni ha una maggiore volatilità e debolezza rispetto agli eventi macroeconomici a causa di minore liquidità.

La caratteristica principale è la brevità del loro storico, perché quasi sempre giovani, ma dall’altro lato anche se con rischi leggermente maggiori, hanno grosse potenzialità di crescita. Insomma non è detto che siano da valutare negativamente, soprattutto inserite in un portafoglio di investimento ben diversificato.

Il segmento Mid Cap

Vengono classificate a media capitalizzazione le aziende con Market Cap compreso tra 2 e 10 miliardi di dollari.

Una delle caratteristiche più importanti dei titoli Mid Cap è la loro importanza nella diversificazione del portafoglio azionario, in quanto abbastanza solide nei fondamentali e capaci di produrre rendimenti mediamente alti. Inoltre, una caratteristica importante da tenere a mente è la loro appetibilità per le possibilità di acquisizione.

Big Cap, ovvero bassa volatilità

I titoli che fanno parte del segmento Big Cap hanno una capitalizzazione di mercato uguale o superiore ai 10 miliardi di dollari. Sono aziende multinazionali, conosciutissime anche al grande pubblico e normalmente rappresentano i 2/3 di tutti i titoli azionari presenti.

Una delle caratteristiche principali di questi titoli è il loro saper resistere agli eventi macroeconomici a causa di fondamentali forti e stabili. Inoltre, cosa non da poco, queste aziende hanno spesso un dividend yield abbastanza elevato. Da un altro punto di vista, forse, il neo di queste compagnie è una crescita più lenta rispetto alle Mid Cap.

In conclusione, la settorializzazione delle aziende in base alla capitalizzazione di mercato è molto utile per la gestione di un portafoglio diversificato, soprattutto in contingenze di mercato come quelle a cui stiamo assistendo in questi giorni.

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