Cambio e valute: su quali puntare nel 2019?

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Banche centrali accomodanti e segnali di rallentamento dell’economia globale. Il cambio sul quale investire nei prossimi mesi?

Una serie di numerosi indizi ma nessuna prova definitiva, di un costante rallentamento. Ecco il quadro che la maggior parte degli analisti ha disegnato per i prossimi 12 mesi.

Come operare allora sul settore delle valute?

Unione Europea e il cambio valutario

Stando a quanto detto da Goldman Sachs la Svezia è vista in forte crescita per i prossimi mesi, da qui un rafforzamento della Corona svedese sull’ Euro. Impossibile, però, al di fuori di questo, non pensare alla Fed, vero ago della bilancia per un po’ tutte le divise. Il ciclo rialzista a stelle e strisce è in piena maturità. La view di Goldman vede un aumento dell’inflazione. La causa: un rialzo del petrolio ma anche un inasprimento della guerra commerciale. E a proposito di guerra commerciale, ecco la Cina.

L’impatto di Pechino sui cambi

Pechino ha confermato un continuo rallentamento, con le conseguenze del caso che si sono abbattute anche sulle valute legate ai paesi a stretto contatto commerciale con il gigante asiatico. Risultato: Dollaro australiano e neozelandese in fase di indebolimento. Indebolimento che, però, potrebbe essere arrivata alla fine. A differenza di quanto potrebbe accadere all’Euro. La Bce ha già intravisto un’economia in pericolo per il futuro, mentre la Cina potrebbe aver già stabilizzato la sua discesa. Conseguenza: rafforzamento in futuro delle divise australiane e neozelandese contro un Euro in calo.

E con il cambio euro dollaro?

Il destino del più famoso dei cross, invece sembra trovare d’accordo due della maggiori banche statunitensi: Jp Morgan e Morgan Stanley. La prima vede un Euro debole per i primi sei mesi. Livello 1,11 nel primo trimestre che inizierà a cambiare solo intorno alla seconda metà dell’anno per poi finire il 2019 a quota 1,18.

La causa? Un rallentamento della spinta data dagli stimoli fiscali ma anche dell’economia a stelle e strisce.

La view di Morgan Stanley

Da parte sua, invece, Morgan Stanley vede un riallineamento della crescita Usa al resto del mondo. Si tratterà quindi di una fase di indebolimento del Dollaro anche verso le valute emergenti. La causa, però, sta anche nel fatto che il rallentamento dell’economia statunitense sarà anche più forte di quanto stimato dal consenus. Tanto da suggerire alla Fed uno stop sui rialzi. Una strategia che, però, permetterebbe a questo punto alla Fed di avere un margine di tagli in caso di recessione. Da un lato, quindi, permetterebbe ancora una volta a Washington di agire, a differenza di quanto potrebbero non riuscire a fare le altre banche. Dall’altro, però, renderebbe il Dollaro esposto ad un progressivo, ulteriore indebolimento.

Approfondimento

Analisi grafica Euro Dollaro

Proiezioni per la settimana del 4 febbraio

Tendenza rialzista

area di minimo 1,1439/1,1483

area di massimo 1,1544/1,1602

Punto di inversione 1,1388

Euro Dollaro Previsioni 2019

 

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