Cambiare banca e conto corrente: come fare e perché conviene

conto corrente

Spesso ci pervade la voglia di cambiare banca e conto corrente: come fare e perché conviene? Infatti quello che spesso è solo uno scatto d’impeto o di sconforto verso la nostra “banca di sempre” trova rispondenze anche in uno studio della Banca d’Italia. In base al quale la nostra fedeltà molte volte non si traduce in un concreto vantaggio per il cliente. In pratica la stessa filosofia di fondo di come quando si cambia gestore telefonico, solo che su quest’ultimo fronte si è veloci all’azione, con la propria banca meno. Eppure la convenienza potrebbe essere ghiotta in termini di minori costi, più servizi, possibile remunerazione del capitale depositato. Vediamo come procedere.

Primi passi

La prima cosa da fare è quella che in gergo si dice “indagine di mercato” per capire quale ci offre le condizioni più vantaggiose rispetto alle attuali. Ovviamente deve trattarsi di vantaggi concreti. Individuata quella che sarà la nostra futura banca, il 2° passo sarà quello di aprire con essa un nuovo c/c e fare la richiesta di trasferimento c/c. Sarà il nuovo istituto a provvedere alla chiusura definitiva del vecchio c/c e all’apertura del nuovo, e a trasferire il saldo dal vecchio al nuovo c/c. A cui poi noi storneremo tutte le nostre domiciliazioni, attive e passive. In particolare, nel caso in cui il nostro vecchio conto fosse di tipo online, manderemo una raccomandata a/r (in genere con la copia del nostro documento) con la relativa richiesta. Poi a seconda degli istituti procederemo a inviare loro per posta carnet assegni e la carte disponiamo. In entrambi i casi il vecchio istituto non applicherà costi di chiusura, tranne quelli strettamente legati alla gestione del conto (esempio: interessi attivi/passivi; canone; imposta di bollo).

Le operazioni da fare nel frangente

In tutto questo frangente (di solita dura tra le 2 e le 3 settimane) però noi dovremo consegnare al vecchio istituto il libretto degli assegni, la carta di credito e/o debito. In più dobbiamo chiudere tutte le operazioni in corso, come ad esempio le bollette addebitate, o gli assegni non incassati, etc. Se poi abbiamo anche un dossier titoli attivo assieme al c/c (per tutte le nostre operazioni finanziarie) ci conviene attendere l’apertura del nuovo e far trasferire tutto li sopra.

Casistiche particolari

E se abbiamo un mutuo o un prestito in corso con la vecchia banca? La legge dice che si può fare ma solo se questi contratti sono stati firmati dopo il Decreto Salva Italia del 2012. E per i mutui e/o prestiti contratti prima di tale data? Qui potrebbe anche succedere che la vecchia banca si opponga al trasferimento del conto al nuovo istituto. A questo punto la miglior soluzione può essere quella di chiedere alla nuova banca anche la surroga del mutuo ed evitare (se possibile) di ricorrere in giudizio.

Perché conviene? Dove sono i vantaggi?

Siamo certi che cambiare banca e conto corrente: come fare e perché conviene? Perché di solito gli istituti applicano buone condizioni agli inizi, per “acchiappare” nuovi clienti. Poi pian pianino molte di esse hanno l’abitudine di caricare costi. Secondo un’indagine di Banca d’Italia (pubblicata a inizio 2019) le spese di gestione di un conto “vecchio” più di 10 anni ammontano a una media di circa €93. Contro una media di circa €49 per quelli aperti da non più di un anno. Una differenza di €44 che moltiplicata per tot anni fanno soldoni.

L’occasione può essere ghiotta per passare da un c/c di tipo tradizionale ad uno online. Ovvero da online a online: ad esempio in questi giorni c’è un rinomato gruppo bancario che sta facendo l’offerta dell’1% sulle somme vincolate a 1 anno. Vero, non è niente di che: ma intanto si ripaga da solo dall’inflazione, ed è già un mezzo (concreto) guadagno.

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