Cambiamo il modo di comprare frutta e verdura per mangiare meglio e risparmiare

verdura

Cambiare radicalmente il nostro modo di concepire frutta e verdura per poter spendere meno e mangiare meglio. Sembra una cosa impossibile e strana eppure è vero e anche molti studiosi se ne stanno accorgendo. Non si può più ignorare l’enorme spreco alimentare a cui i paesi occidentalizzati ricorrono per vendere questi preziosi beni di consumo. La grande distribuzione ha viziato il pubblico di massa sulla scelta dei prodotti alimentari considerati “più buoni”. Abbiamo imparato da tempo che più frutta e verdura sono belle, più sono buone. Purtroppo nella realtà molte volte è esattamente il contrario.

Cambiamo il modo di comprare frutta e verdura per mangiare meglio e risparmiare

Dobbiamo sapere che in agricoltura esistono regole imposte dalla grande distribuzione per la commercializzazione dei prodotti. Tali standard riguardano le dinamiche di coltivazione, la logistica, la distribuzione ma soprattutto la selezione estetica. Quest’ultimo parametro stabilisce bellezza e dimensione. Gli agricoltori sono costretti a coltivare molto di più rispetto alla quantità del venduto prevista dai contratti con le grandi aziende. Questo perché sanno che il 10% del raccolto non sarà adeguato e quindi gettato.

Uno studio dell’Università di Edimburgo ha esaminato i dati relativi allo spreco alimentare nella sola Europa. I dati emersi spaventano. Circa 50 milioni di prodotti agricoli non sono ammessi nei supermercati poiché brutti e delle dimensioni sbagliate. Gli stessi studiosi dell’università hanno inoltre evidenziato come questo tipo di organizzazione comporti enormi costi anche in termini ambientali. Anche il cambiamento climatico è influenzato dalla coltivazione di cibo poi sprecato. Le emissioni di CO2 collegate ad esso corrispondono a quelle di 400 mila auto e le previsioni vogliono il dato in aumento.

I progetti che fanno bene al consumatore e all’ambiente

A Milano da tempo è stato avviato un bellissimo progetto che prevede proprio di evitare questo pericoloso meccanismo. Si chiama “Bella dentro. Il gusto del Buon Senso”. L’associazione ha creato una rete fra agricoltori che recupera l’invenduto e lo immette sul mercato offrendolo al pubblico a un prezzo adeguato.

Non c’è solo la vendita di frutta e verdure brutte ma buonissime ma anche tanta informazione ed educazione sul tema. Per scardinare una cultura purtroppo distorta che premia la bellezza a scapito della qualità.

Le vendite itineranti

Inizialmente sono partite le vendite itineranti per la città attraverso un’ape car. Successivamente sono stati aperti due punti vendita fissi. Oltre a un laboratorio a Codogno per la trasformazione dei prodotti in golosissime conserve e marmellate ad opera di ragazzi autistici e con disabilità cognitive.

Il suggerimento

Proviamo a chiedere ai coltivatori vicini a casa nostra di farci acquistare l’invenduto. Lo potremo fare a un prezzo vantaggioso e daremo un contributo fondamentale al loro lavoro che così non andrà sprecato. Cambiamo il modo di comprare frutta e verdura per mangiare meglio e risparmiare.

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