Calendario eventi macroeconomici scottante per fine ottobre

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Il calendario eventi macroeconomici  per fine ottobre si presenta alquanto scottante.

In particolare per le dinamiche che caratterizzeranno la fine mese delle due banche centrali più importanti dell’occidente: FED e BCE.

Si avvierà  lunedì 28 ottobre e  proseguirà fino a venerdì primo novembre, una fase molto delicata e particolare per BCE e FED.

A Francoforte, con tanto di cerimonia ufficiale, Mario Draghi passerà le consegne a Christine Lagarde.

La leader francese si insedierà così ufficialmente al 40esimo piano del Main Building,  4 giorni dopo l’evento, esattamente il primo novembre.

Una nuova era dopo gli 8 pregnanti e complicati anni di governo di Mario Draghi soprannominato da molti Mr. ‘Whatever it takes’.

Taglio non non taglio per la FED?

Ma il calendario eventi macroeconomici  e borsistico probabilmente sarà più concentrato sulle mosse della FED che proprio il 30 ottobre sarà chiamata decidere sui tassi.

Una decisione e appuntamenti economici  che avranno importanti ripercussioni sui mercati azionari e che in questo momento tiene in stand by molti gestori e analisti.

Fare un’ asset allocation e una pianificazione finanziaria in questo momento potrebbe rivelarsi alquanto pericoloso (almeno nel breve termine) perché se non si indovina la mossa della FED i titoli azionari in particolare potrebbero reagire al contrario.

Si noti che l’istituto di Washington arriva a questo meeting diviso come non accadeva da tempo.

Ciò sia sulle proprie prossime mosse di politica monetaria, sia eventualmente sui modi di comunicarle.

Insomma, le facili previsioni economiche di chi ipotizzava un nuovo taglio come certo stanno man mano lasciando spazio a un profilo di attesa avvolto nella nebbia dell’incertezza crescente.

Per la Lagarde subito tensioni da gestire

Ma se la FED arriverà al meeting molto divisa, un corretto focus economia non può esimersi dal rapportare il fatto che anche per la Lagarde l’esordio non sarà dei più semplici.

Il cosiddetto QE infinity adottato e da settembre riaperto da Mario Draghi ha subito grandi critiche da Germania ed Olanda in particolare.

Oltre a ciò, in base alle norme attali, quote di debito di alcuni paesi hanno già raggiunto la soglia massima o quasi acquistabile dalla BCE(vedasi Germania.)

Quindi al di là degli intenti di Draghi vi sarebbero da riscrivere le norme quadro del sistema.

Sistema non gradito a questi stati, che si autodefiniscono virtuosi, come appunto Berlino e Amsterdam.

Nazioni che vedono i nuovo QE come un incentivo agli stati spendaccioni.

Dal nostro osservatorio ci limitiamo a notare come lo stesso fatto che un nuovo QE si sia reso necessario dimostra come il primo, fatta salva la paratia efficace all’emergenza bancaria post sub-prime, sul piano strettamente economico abbia completamente fallito…

Come si regolerà Christine Lagarde nella gestione del malcontento?
I mercati azionari, ma in questo caso anche obbligazionari, vivranno certamente in ansia l’attesa di conoscere le nuove strategie.

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