Buyback: cos’è e a cosa serve?

Buyback

Spesso si legge che le azioni saliranno grazie a strategie di Buyback. Ma cos’è e come funziona il Buyback? E per quale motivo è sempre più adottato?

Segreti

Avere nel portafoglio azioni in crescita o che offrono un rendimento è sempre un vantaggio. Spesso si guarda al dividendo come unico fattore esterno di appetibilità. Ma la cedola, per quanto ottima, non è la sola fonte di guadagno in un’azione. Esiste anche il Buyback. Ma cos’è?

Cos’è un Buyback?

Tecnicamente si tratta di un riacquisto da parte delle aziende, delle proprie azioni. Nel momento che un emittente riprende le proprie azioni, queste vengono letteralmente cancellate. Ne consegue che il numero di azioni in circolazione diminuisce e, quindi, il loro valore sale. Il motivo? Semplice: i profitti della società saranno ripartiti su un numero minore di azioni rispetto a quanto fatto prima.

Quando è utile?

Si tratta, in poche parole, di ingegneria finanziaria. Una strategia che torna utile sia alla società che agli azionisti. In questo caso il buyback più famoso è quello della Berkshire Hathaway. Warren Buffett e il suo vicepresidente Charlie Munger erano d’accordo che il valore di mercato era inferiore al valore intrinseco. Per questo motivo non hanno esitato a cambiare le regole che loro stessi si erano dati per riuscire a cogliere l’occasione.

I motivi

I motivi che spingono un’azienda ad attuare il buyback sono molteplici. Quando un titolo, per una qualsiasi ragione è sottovalutato, può essere vantaggioso per l’azienda che l’ha emesso, ricomprarlo. Questo può accadere soprattutto in periodi di crisi. Infatti il peggior incubo degli azionisti è vedersi tagliare il proprio dividendo. Un buyback, anche solo inferiore al previsto, permette di mantenere salva la cedola e, contemporaneamente, di salvaguardare le quotazioni.

Crisi economiche e Buyback

Inoltre durante i periodi di crisi molte aziende rischiano di dover rivedere molti aspetti della produzione, creando, di fatto, una sorta di periodo di transizione. Con tutte le incognite del caso. Transizione che, non è detto, porti alla fine i risultati sperati. In questo modo, però, la compagnia farà crescere il valore dei singoli titoli investendo un capitale inferiore rispetto a quanto farebbe per una revisione dell’intero sistema. Molte aziende che sono in fase di crescita, come ad esempio Square o Netflix (NASDAQ:NFLX) invece di pagare dividendi preferiscono investire nel buyback.

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