L’andamento del differenziale tra BTP e Bund torna a scendere.
Spread che si rilassa dopo alcuni giorni in cui si era arrivati a temere un nuovo attacco speculativo verso il debito pubblico italiano.
Ciò a causa di una manovra economica a molti incomprensibile.
Documento che non pare orientato alle crescita ma allo stesso tempo non corregge il trend del debito.
E i mercati non hanno apprezzato.
BTP ultima spiaggia per chi cerca rendimenti sicuri
Poi però si fanno i conti con la scarsità di alternative in ambito di rendimenti obbligazionari sicuri…
E così i BTP tornano rapidamente nel mirino degli operatori che vogliono acquistare titoli che almeno garantiscano un rendimento positivo.
Tra le preferenze finanziarie i nostri titoli di stato a tasso fisso restano in cima alla lista di gradimento.
E’ di nuovo il momento di comprare?
Le decisioni di investimento vanno però ponderate al meglio.
Certo, i rendimenti sono risaliti dai minimi di alcune settimane fa ma questo basta per mettere in portafoglio titoli a cinque, dieci o anche più anni di duration?
Stiamo parlando di rese inferiori al pur basso tasso di inflazione a fronte di una probabile bassa liquidabilità in caso di bisogno.
Prevedere infatti future significative escursioni dei corsi dei BTP non è assolutamente un eccesso di cautela.
Quindi la nostra indicazione per chi è in liquidità è quella di attendere.
Così come consigliamo di mantenere per chi acquistò a suo tempo.
Quali i rendimenti correnti?
Tanto per capirci un BTP a 9 anni scadenza 2028 prezza 114,43 e rende al netto lo 0.92%… in effetti meglio che il niente offerto dai conti correnti.
Però per chi decidesse di acquistarlo debbono essere chiare almeno due cose:
1 il rendimento non copre l’inflazione reale
2 il prezzo di 114 potrebbe subire decrescite anche nel breve termine sotto quota 110 e anche 108…rendendo il titolo vendibile solo in perdita…
Ecco, semmai raggiunti questi target di prezzo allora sì che si potrà acquistare spuntando un rendimento appetibile e con un prezzo di carico meno soggetto a volatilità negativa.
Se non ovviamente per il normale “decalage” dei corsi che li riporta verso la scadenza a quota 100.
Approfondimento
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