BTP: le incognite dei prossimi mesi

BTP

Le previsioni per i BTP italiani dipendono da una lunga serie di fattori. Non ultime le elezioni europee che si terranno a maggio.

BTP italiani: la situazione economica

Nelle ultime giornate si è guardato con timore alle sorti dell’economia nazionale. Il motivo?

Un possibile downgrade di S&P sul rating italiano. A ottobre il rating BBB è stato confermato ad ottobre mentre ad essere stato cambiato è il rating che da stabile è diventato negativo.

Ma gli ultimi dati sulla produzione industriale (+1,7%) nel primo trimestre del 2019 e i dati sui PMI servizi (53,1 punti) potrebbero alleggerire la tensione.

Tra gli altri fattori che influenzeranno l’andamento dei bond tricolori, però, restano le prossime elezioni europee.

BTP italiani: le previsioni degli analisti

Se ne sono accorti gli analisti di JP Morgan che guardando al prossimo appuntamento con le urne stanno monitorando l’andamento dello spread Btp Bund. Stando alle loro proiezioni dovrebbe oscillare tra i 240 e i 280 punti base anche se si teme possa tendere verso la parte alta della forchetta.

Il motivo potrebbe essere la presentazione del DEF, il piano di economia e finanza.

Le misure inserite non mettono d’accordo la maggioranza di governo. Un particolare non indifferente vista la spesso forzata convivenza tra le parti.

BTP e BUND: previsioni per le elezioni europee

Ad ogni modo una Bce altamente accomodante e un calo delle tensioni con l’Unione Europea hanno permesso ai BTP di ritrovare un certo appeal presso gli investitori. Secondo quanto preventivato dall’Ufficio Market Strategy di MPS Capital Services il tasso del Bund a dieci anni dovrebbe restare ancora su livelli contenuti.

Per l’Italia, nel breve periodo, i BTP potrebbero essere favoriti da chi è alla ricerca di rendimenti .

Ma il cambio di rotta potrebbe essere in agguato: agenzie di rating, elezioni europee e il Def già citato saranno fattori di turbolenza.

L’incognita DEF

Anzi, per essere precisi sarà proprio quest’ultimo l’elemento più insidioso. In quel periodo, infatti, l’esecutivo si troverà a dover gestire le sue intenzioni di spesa trasformandole in provvedimenti concreti.

Un vero e proprio rompicapo se si guarda all’altra Spada di Damocle rappresentata dalle clausole di salvaguardia con impatti diretti sull’IVA.

Il tutto sempre che le elezioni europee non diano il colpo di grazia alle tensioni presenti nella maggioranza e che per quel periodo potrebbero essersi ulteriormente acuite. Intanto, però, l’asta del Tesoro di giovedì scorso, 11 aprile, ha registrato il tutto esaurito sui BTP a 3, 7 e 15 anni per 7,75 miliardi di euro.

 

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