Btp e titoli di stato italiani: le previsioni

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Dopo le paure dei mesi scorsi, cosa dicono gli esperti su Btp italiani e titoli di stato tricolori?

La situazione

Chiunque voglia conoscere il destino dei titoli di stato italiani e soprattutto abbia intenzione di investirci, deve conoscere le dinamiche che li muovono. Il primo dei fattori che influenzano l’andamento dei bond è la situazione nazionale. L’economia italiana è stata recentemente vista sia dalla Bce che dalla Fed come un motivo di preoccupazione. Entrambe vedevano Roma come possibile zavorra per l’economia europea. Un gap su riforme e mercato del lavori che tende ad allargarsi sempre di più, la prima ragione dei timori di Washington e Francoforte. A questo si aggiunge anche l’ultimo, il più recente ma anche il più famoso, riguardante il debito pubblico

Btp e nuovo record del debito

Le ultime cifre rese note dal Supplemento al Bollettino Statistico “Finanza pubblica, fabbisogno e debito” di Banca d’Italia non lasciano dubbi. A gennaio il debito pubblico è aumentato di 41,3 miliardi di euro. Il totale, quindi, arriva a 2.358 miliardi. In tutto questo Moody’s rivede il suo giudizio sull’Italia. L’agenzia di rating è la più severe nei confronti della nazione tricolore, tanto da aver parlato, nei giorni scorsi, di elezioni anticipate. Ed è stata sempre Moody’s che a febbraio aveva limato ulteriormente le stime di crescita dell’Italia portandole a un range che va da 0 a 0,5%. Un crollo rispetto al già misero 1,3%, prima stima del Pil.

Cosa c’entra il debito?

Una serie di precisazioni doverose se si pensa che la Bce, proprio da dicembre del 2018, ha smesso di comprare titoli di stato. Una decisione che si va ad inserire nella più ampia strategia riguardante il termine del Quantitative Easing. Non solo, ma in presenza di rating con outlook negativo e ad un passo dalla voce junk, è di vitale importanza nel considerare gli investimenti in Btp. Tra l’altro considerati, da sempre, una sorta di cassaforte.

Tanti i fattori di rischio

Una cassaforte che, visto il quadro generale, dipende (molto) da un andamento economico più ampio. Il motivo? Siamo una nazione fortemente votata all’export. E attualmente la situazione all’estero non è delle migliori. Il che complica ulteriormente le cose, considerando che adesso è venuta meno la garanzia della Bce. Non solo, ma lo stesso piano i sostegno alle banche annunciato da Francoforte,  non è così vantaggioso come i precedenti. Risultato? I fattori di rischio sui titoli di stato aumentano.

 

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