Brexit: ecco perchè martedì si rischia il caos!

ProiezionidiBorsa

Martedì si aprirà un nuovo fronte della Brexit e una nuova incertezza per il primo ministro inglese Theresa May.

Brexit: altro problema in arrivo

La già complicatissima questione del divorzio di Londra dal resto dell’Unione Europa, dovrà affrontare la prova decisiva di Westmister, cioè del Parlamento inglese. Il piano approvato dal governo e dai vertici Ue sarà passato al setaccio dai parlamentari della Gran Bretagna. Le probabilità di una bocciatura risultano essere particolarmente alte soprattutto dopo l’ultimo colpo di scena arrivato mercoledì scorso.

Brexit ed Esecutivo inglese

L’esecutivo inglese aveva precedentemente pubblicato solo 43 pagine dell’accordo sulla Brexit, accordo che, invece, ne contiene diverse centinaia. Una mossa che ha portato i parlamentari inglesi a votare (311 voti favorevoli e 293 contrari), una mozione per “oltraggio al Parlamento”.

L’ira contro la May

Non solo, ma il rappresentante del partito nordirlandese Dup, puntello esterno di vitale importanza per il governo May, si è dichiarato contrario all’accordo. Dal piccolo partito unionista hanno fatto notare che di fatto l’Irlanda del Nord rimarrebbe all’interno dell’Europa a causa di disposizioni che, per evitare una frontiera fisica fra le due nazioni, vengono tarate su quelle Ue fino a quando non verrà trovato un nuovo accordo. Ma questo ipotetico accordo potrebbe non venire trovato mai.

I sospetti

Una sottigliezza della quale il governo May, secondo i suoi detrattori, sarebbe stata a conoscenza e perciò avrebbe scelto deliberatamente di pubblicare solo le 43 pagine del teso con l’intento di fuorviare i deputati sull’accordo sulla Brexit. Un sospetto rafforzato dalle parole del rappresentante del partito nazionalista scozzese Ian Blackford che ha ricordato come la May si sia opposta alla diffusione del parare del parere del procuratore generale Geoffrey Cox sul contenuto dell’accordo sulla Brexit proprio per fare in modo che i deputati non conoscessero tutta la verità sulla questione.

No Brexit o No deal: le conseguenze

La May, nella speranza di riuscire ad ottenere un appoggio maggiore, ha dichiarato che l’accordo era il migliore possibile. Successivamente aveva rincarato la dose arrivando al limite della minaccia: in caso di bocciatura del testo le uniche possibilità che restavano alla nazione erano un No Brexit, che andrebbe contro il referendum del 2016 oppure un divorzio senza accordo. Quest’ultima opzione vedrebbe Londra non solo al di fuori dell’Unione ma anche in gravi difficoltà nello stringere nuove alleanze commerciali.

A peggiorare il quadro anche le previsioni della Bank of England secondo cui in caso di No deal, la disoccupazione salirebbe al 7,5%, la sterlina crollare e i prezzi delle case scendere di un terzo. Ciliegina sulla torta: calo dell’8% del Pil nel giro di un anno.

 

Consigliati per te