La BREXIT non frena la crescita della Gran Bretagna

Brexit

Pare dai sondaggi che oltre il 30% dei cittadini britannici si accinga a votare per Party BREXIT ovvero il partito di Farage che ripropone con forza l’urgenza della definitiva separazione dall’UE tramite la BREXIT.

Sarebbe uno sconvolgimento totale del quadro politico inglese dopo decenni e decenni di monopolio alternato tra conservatori e laburisti coi liberali sempre nello sfondo.

Frattanto la May si è dimessa.

BREXIT e sterlina: scelte ottimali

Quel che è certo è che, come appare chiaro ogni giorno di più dal raffronto tra i dati macroeconomici britannici e quelli dei membri dell’UE che hanno aderito all’euro, la Gran Bretagna ha

fatto bene a mantenere la sterlina e poi a volere la BREXIT.

La sovranità monetaria ha consentito ai British di avvalorare politiche della BOE risolutive riguardo alla crisi sub-prime.

Crisi finanziaria  che vedeva le banche britanniche tra le più forsennatamente esposte.

Nazionalizzazioni a raffica e… boom… tutto risolto molto meglio che in area UE dove la BCE ha stentato parecchio e limitato il raggio d’azione al minimo indispensabile.

La BREXIT si prende i meriti di dati macroeconomici brillanti

La fiducia trasversale nel party BREXIT di Farage conferma che gli inglesi restano convinti della scelta referendaria.

Non solo, essi attribuiscono alla politica autonoma di Londra molti dei meriti per una crisi risolta prima e meglio di altri.

D’altronde vedendo anche i dati odierni come dare loro torto?

  GBP Vendite al dettaglio principali (Mensile) (Apr) -0,2% -0,5% 1,4%
  GBP Vendite al dettaglio principali (Annuale) (Apr) 4,9% 4,2% 6,3%
  GBP Vendite al dettaglio (Mensile) (Apr) 0,0% -0,3% 1,2%
  GBP Vendite al dettaglio (Annuale) (Apr) 5,2% 4,6% 6,7%

Tutti i dati delle vendite al dettaglio fanno meglio delle attese!

Certo, annotiamo che rispetto alla rilevazione precedente vi è un calo ma stando al consenso degli analisti era fenomeno stagionale atteso, tipico dei dati sulle vendite.

La BREXIT hard o accordo

Stando a questi dati la Gran Bretagna che è più importatore che esportatore verso l’Unione Europea potrebbe anche andare all’hard BREXIT.

Pare proprio che sia più l’UE ad avere da perdere da una soluzione del genere e non solo a livello di bilancia dei pagamenti ma anche per i milioni di lavoratori che hanno trovato spazio e lavoro Oltremanica.

Sarebbe opportuno che il nuovo parlamento Europeo e la stantia commissione ne tenessero opportuno conto.

Anche se non dubitiamo che dopo il voto vi sarà chi glielo farà certamente notare!

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