BREXIT è cosa fatta. Ok del parlamento

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La BREXIT: Ok del parlamento.

Dopo mesi e mesi di travaglio finalmente si è giunti in porto, il governo britannico ha di fatto deliberato l’accordo raggiunto dai negoziatori per la BREXIT.

Il loro capo Michel Barnier ha dichiarato: “è un momento molto importante. L’accordo concordato è giusto ed equilibrato, assicura le frontiere dell’Irlanda e getta le basi per un’ambiziosa relazione futura. Ma abbiamo ancora una lunga strada davanti, con un lavoro intenso da fare, e non c’è tempo da perdere”.

Teresa May evidentemente è sulle orme di Margaret Thatcher come efficienza e puntualità. Poche settimane fa aveva infatti coraggiosamente dichiarato che al 95% gli accordi sulla BREXIT erano stati raggiunti.
Pareva quasi una boutade elettorale visti i delicati temi economici e frontalieri ancora in discussione ed invece così è stato. La BREXIT è cosa fatta!

L’eredità lasciata da Margaret Thatcher, prima donna a capo del governo britannico, ha evidentemente trovato terreno fertile nella prima donna dopo di lei nello stesso ruolo.

Theresa May è stata capace di tenere unito il paese diviso da un esito elettorale chiaro ma che comunque ha creato due fronti di opinione ben più distanti di quanto siano abitualmente lontane le posizioni tra laburisti e conservatori.

Con in aggiunta la questione della aspettative irlandesi che paiono comunque essere state accolte.

Che la Gran Bretagna non fosse euro convinta lo si era capito da quando rifiutò di entrare nell’euro sulla scia delle profezie della Thatcher che si accompagnarono al suo famosissimo no no no all’euro e tristemente avveratesi:

”L’Euro fara’ finire la democrazia in Europa”.

“La più grande follia dell’era moderna”

“La Germania si ritroverà la sua naturale fobia dell’inflazione, mentre l’euro risulterà fatale per i paesi più poveri perché “devasterà le loro economie inefficienti.”

Mentre da noi c’era chi per convincerci annunciava che con l’euro avremmo lavorato un giorno di meno per guadagnare come se lavorassimo un giorno di più…peccato che si stia realizzando esattamente il contrario e che da quando siamo nell’euro la disoccupazione in Italia sia quasi triplicata.

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