Brexit addio? Le ipotesi sul tavolo

ProiezionidiBorsa

Tecnicamente la Brexit potrebbe essere ancora revocata. Questo, almeno, il parere (non vincolante) dell’avvocato generale della Corte di giustizia dell’Unione Europea secondo cui Londra sarebbe ancora in tempo a cancellare il divorzio.

Brexit o non Brexit

Una possibilità che ha fatto subito rafforzare la sterlina ma, in contemporanea, scendere la Borsa londinese a -0,56%, intimorita da un altro elemento potenzialmente destabilizzante e che porterebbe nuova confusione in un panorama già di per sé fin troppo ricco di variabili.

Tutto ha avuto inizio quando la magistratura scozzese ha chiamato in causa la Corte con sede a Lussemburgo perchè interessata a capire se il Regno Unito avesse il diritto di revoca sul processo della Brexit, che a quanto pare il Regno Unito potrebbe anche esercitare.

Il peso sulle spalle del Parlamento

Un’opzione, questa, che permetterebbe alla Gran Bretagna di evitare non solo il lungo e tortuoso iter degli accordi bilaterali da farsi in futuro ma anche, e soprattutto, la Spada di Damocle rappresentata dal voto alla Camera dei Comuni.

La possibile bocciatura

Infatti il prossimo 11 dicembre, molto probabilmente, il Parlamento inglese potrebbe bocciare l’intesa firmata la settimana scorsa dai rappresentanti dell’Unione e da quelli del governo del premier inglese Theresa May.

Non è un mistero che i deputati si siano schierati in massa contro le disposizioni che, a loro dire, tradirebbero gli interessi della nazione oltre al programma che era stato stilato proprio dal numero uno di Downing Street.

Pro e contro

Contro il testo già siglato dai rappresentanti Ue, infatti, si sono schierati i membri del partito laburista, quelli del partito democratico unionista nordirlandese, ma anche dei rappresentanti del suo stesso partito, pronti a spodestarla, qualora si rendesse necessario.

Inoltre, qualora si decidesse per una revoca unilaterale si potrebbe anche fare a meno di quel secondo, imbarazzante referendum che, in teoria, potrebbe cancellare gli effetti devastanti del primo, vecchio ormai di due anni e mezzo.

Brexit anche senza in piano B?

Ma a differenza di quanto si può pensare, questa inattesa opzione, cioè la possibilità di revoca che sarebbe in mano a Londra, porterebbe più problemi che altro, primo e più grave di tutti, la perdita di fiducia e credibilità da parte di mercati e investitori internazionali. Soprattutto in caso di difficoltà da parte della May a far accettare il piano, con la conseguenza di dover intavolare nuovi colloqui per favorire il sì all’intesa. Una zavorra non indifferente che si andrebbe a sommare anche alla possibilità di un’uscita senza accordo, nel caso in cui il Parlamento inglese non dovesse concedere il nulla osta.

Consigliati per te