BOT e BTP ringraziano. S&P mantiene il rating. Settimana prossima caldissima

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BOT e BTP ringraziano.

Fedele agli impegni presi con il governo Conte l’America di Trump ha battuto un colpo: ieri S&P ha lasciato invariato , a differenza di Moody’s, il rating sull’Italia. E’ vero che poi ha abbassato l’outlook con una serie di rilievi e valutazioni pessimistiche ma complessivamente la somma algebrica della pubblicazione dà respiro all’Italia e al nostro debito pubblico: BOT e BTP ringraziano.

Già ieri per la verità il mercato aveva dato segnali incoraggianti in questo senso con la nostra borsa a fare da capofila al rimbalzo e lo spread dei BTP ieri addirittura in diminuzione in contro-trend rispetto ai competitors europei:

Figura 1 Tabella Spread

Tabella Spread

Tabella Spread

Vi è da dire che se America e Russia si sono  seccate se non “rotte” di avere un Europa che non funziona (di converso anche un’ Europa riuscita poteva non essere molto gradita….) il grimaldello Italia è per loro parecchio interessante e quindi il sostegno al nostro debito, BCE o non BCE è garantito.

E questo anche oltre la scadenza elettorale di Maggio (che molte cose potrebbe cambiare) ed oltre il termine del mandato di Mario Draghi.

Di fatto questa scadenze sono anche utili per comporre un portafoglio su BOT e BTP a breve scadenza che comporti un rischio default vicino allo zero. Su queste due scadenze(elezioni e fine mandato di Draghi)  un cigno nero sotto forma di “italian default” è alquanto improponibile.

Dopo anni di tassi negativi, meglio di nulla.

Oltre queste date rimangono gli accordi che il governo ha preso con Trump, con Putin e anche coi cinesi. Funzioneranno? Funzionerà l’auspicata ripresa dei consumi e della produzione iniettando reddito nelle categorie più deboli?

Tendenzialmente sì e sì, ma se i tempi di reazione alla manovra si allungheranno, come potrebbe capitare , reggeranno questi sostegni delle grandi nazioni che hanno anche altri problemi da risolvere di fronte ad attacchi di grandi  hedge che si programmano da anni il grande colpo sull’Italia?

Ecco perché sulle scadenza fino a un anno di BOT e BTP tutto ok. Oltre si entra, per i soli BTP ovviamente, in un area di progressivo rischio.

Rischio che peraltro riguarda principalmente le quote di risparmio su cui una famiglia deve poter fare contro per eventuali smobilizzi.
E che comunque sui BTP fino almeno al 2022 rimane alquanto basso visto che un solo anno e poco più di cedole compensa la quota di sovrapprezzo rispetto al nominale.

Per chi non ha comunque la  necessità di potenziale liquidità anche le scadenza più lunghe , per una parte di portafoglio, diventano molto interessanti. Lo stesso rating di S&P, per chi ci crede, è ancora discretamente garantista al riguardo.

Tanto più che se cigno nero sarà tendenzialmente il risultato sarà l’allungamento del debito e delle sue cedole più che non un suo azzeramento.

La settimana entrante si presenta dunque caldissima sui mercati sia dell’equity che dei bond.

Sul fronte dei dati macro-economici viceversa si avrà soltanto qualche picco di interesse.

Per consultare il calendario economico giorno per giorno

Lunedì : poco o nulla di market mover…

Martedì: attenzione al dato sull’occupazione tedesca: nel caso fosse in aumento la disoccupazione sarebbe un bell’aiuto al nostro spread e a chi ha deciso di sostenere BOT e BTP , piacerebbe però molto meno ai listini azionari.

Mercoledì: ambiente più surriscaldato fin dal mattino con il meeting della Bank of Japan, poi occhio alle vendite tedesche ma soprattutto alla carrellata di dati sugli indici dei prezzi che dobbiamo augurarci non segnino riprese inflazionistiche.

Giovedì: saranno Cina , Gran Bretagna ed USA ad attirare i riflettori con importanti dati sull’attività industriale, fattori che difficilmente incideranno sul trend globale ma potrebbero fungere da acceleratore per quanto già in divenire…specie al ribasso se negativi.

Venerdì: Prima dell’appuntamento, importantissimo soprattutto sul fronte del cambio euro dollaro, con il dato sull’occupazione americana, dovremo fare i conti con svariati indici dei direttori degli acquisti europei.

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