Bot e Btp: è possibile il default!?

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Bot e Btp continuano a essere soggetti all’attenzione delle comunità finanziarie internazionali.

L’asta odierna dei Bot italiani a sei mesi ha visto l’assegnazione allo 0,163%.

Certamente dato in aumento rispetto al precedente fissato a 0.159%.

Bot e Btp: è possibile il default?

Ma da qui a parlare di default dello stato italiano passa un abisso di ragionevolezza e storicizzazione della storia stessa dei tassi di interesse.

Allora cosa dovrebbero pensare coloro che detengono corporate bancari ma non solo che rendono il 9/10%?

E’ ormai chiaro a tutti che lo spread non rappresenta un vero rischio sistemico ma è uno strumento di pressione politica che la speculazione internazionale alimenta a ciclo continuo una volta dettami politici che ne accendono il motore del rialzo.
Con reciproco godimento.

I tassi dei Bot posizionati appena sopra lo zero , i Btp  a lunghissimo termine sono di poco superano il 3%, sulle scadenze  a 5 anni appena si riesce a valicare il 2% … di cosa stiamo parlando?

Bot e Btp: i timori della comunità finanziaria

I timori sull’Italia erano elevatissimi anni fa nella prima fase di elevatissima crescita dello spread perché non si avevano esperienze in materia da parte delle autorità europee così come chi lasciò fallire Lehman Brothers non aveva riferimenti analoghi.

La  Grecia ha tristemente fatto da apripista in Europa in termini di default o semi-default, così che si sono misurati i grandissimi danni sociali oltre che gli effetti collaterali internazionali.

Pensare che in Italia si voglia replicare lo stesso scenario, ora che ne sono noti gli effetti su una nazione come la Grecia  che conta 1/6 della popolazione dell’Italia  e ancora meno come PIL e produttività è assurdo. Per non parlare poi del monte risparmi…

Bot e Btp: quando i rischi aumenteranno?

Il rischio semmai sarà evidenziato quando improvvisamente la curva dei tassi tra le varie scadenze dovesse appiattirsi perché questo sarà il segnale che i mercati ritengono realistica la possibilità della insolvibilità dell’Italia.

Prima di allora rimane valida l’indicazione di un portafoglio in Bot e Btp  diversificato sulle varie scadenze, principalmente per ripararsi dalle oscillazioni sui corsi per le cifre di cui si potrebbe necessitare prima della scadenza finale del titolo.

Sia chiaro che il rischio paese esiste ma più che per un default di stile Argentino, per le criticità del rapporto con l’UE l’euro che potrebbero stressare ancora di più i nostri titoli.

Anche per questo è sempre meglio diversificare le scadenze di Bot e Btp specie in questa fase critica tenere una quota per potere mediare i prezzi delle scadenze più lunghe è manovra saggia.

Approfondimento

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