Borse sull’orlo di un precipizio e a Piazza Affari questa brutta notizia potrebbe inquietare molti risparmiatori

Piazza Affari

A Piazza Affari e sulle Borse europee la situazione sta diventando preoccupante. Con la seduta di ieri il listino milanese ha collezionato la quarta seduta consecutiva al ribasso. Adesso Piazza Affari ha raggiunto un livello sotto il quale i prezzi potrebbero crollare al minimo degli ultimi anni. Occorre fare molta attenzione a quanto accadrà nella seduta di oggi.

La debolezza dei mercati azionari non è limitata al nostro listino e neanche alle Piazze europee, è un problema generalizzato. Gli operatori temono che il rialzo dell’inflazione porti le banche centrali a politiche monetarie ancora più aggressive. Questa scelta potrebbe impattare negativamente sulla crescita economica mondiale, già complicata dalla guerra in Ucraina e dai nuovi lockdown in Cina.

Ieri tutte le Piazze europee hanno chiuso con ribassi superiori al 2% e lo stesso ha fatto l’indice giapponese Nikkei. I tre principali indici a Wall Street al momento della chiusura delle Borse in Europa stava perdendo tra il 2% e il 3%. La debolezza delle Borse non è solo di ieri e delle ultime sedute. I mercati azionari mondiali stanno perdendo terreno dall’inizio dell’anno. L’indice Msci World è sotto di oltre il 15% rispetto al massimo del novembre 2021.

Borse sull’orlo di un precipizio e a Piazza Affari questa brutta notizia potrebbe inquietare molti risparmiatori

La Borsa di Milano ieri ha chiuso in calo per la quarta volta consecutiva con un pesante ribasso del 2,7%. L’indice Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB) ha terminato a 22.832 punti. Il calo ha spinto i prezzi fuori dal canale ribassista che conteneva l’andamento dell’indice maggiore di Piazza Affari dal 29 marzo. I prezzi uscendo dal canale hanno accelerato al ribasso per fermarsi a ridosso dell’importante supporto in area 22.700/22.800 punti. Una discesa dell’indice sotto questo livello potrebbe far calare Piazza Affari fino in area 21.000 punti, area di minimo toccata il 7 marzo.

Questo scenario potrebbe anche dare vita a un doppio minimo e quindi ad una ripartenza dei prezzi, ma è presto per anticipare questa possibilità.

Al rialzo il primo segnale di alleggerimento della pressione ribassista arriverebbe da un ritorno dell’indice sopra 23.000 punti. Tuttavia solo una chiusura della seduta oltre 23.500 punti potrebbe riportare un sentiment positivo sul mercato.

Con le Borse sull’orlo di un precipizio, sul nostro listino c’è da segnalare un altro fenomeno preoccupante. Lo spread di rendimento tra i nostri titoli di Stato decennali e quelli tedeschi si sta allargando. Questa non è una buona notizia specialmente per chi ha in portafoglio dei BTP. Il differenziale di rendimento ieri ha sfiorato i 200 punti base raggiungendo il massimo degli ultimi due anni. Questo significa che il mercato sta considerando un aumento del rischio del debito pubblico italiano. Le vendite sui titoli di Stato hanno avuto come risultato quello di portare i rendimenti dei titoli con scadenza oltre i 10 anni a più del 3%.

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