Borse: rimbalzo di poco? Attese settimanali

ProiezionidiBorsa

La prossima settimana borsistica si aprirà con un anomalo lunedì 31 dicembre in cui tutte le principali borse del mondo saranno chiuse ad esclusione degli indici di Wall Street.

Perché gli americani insistano nel farsi un calendario tutto loro anche in occasioni da loro stesse riconosciute come le vigilie di Natale e di Capodanno è tutto da scoprire.

Il 24 dicembre è stato un disastro!

Oltre  alla beffa di avere tolto dalla possibilità di alzare il PIL con i consumi migliaia di migliaia di operatori del settore finanziario hanno ulteriormente impoverito i conti con un salasso borsistico colossale.

Forse ora sperano di rifarsi lavorando il 31 dicembre a un bel “rialzone” che tanto poi non è giorno di regali ma semmai di cenoni cui anche chi lavora fa in tempo a consumare…

Il rimbalzo del gatto …furibondo

Nelle ultime sedute delle borse USA si sono effettivamente creati i presupposti per un proseguimento del rimbalzo.
Risalita delle quotazioni che potrebbe durare anche per le prime sedute o forse solo per le prime ore di contrattazione del 2019.

Sarà però molto probabilmente il rimbalzo del gatto …furibondo, pronto poi a graffiare con nuovi pesanti ribassi.

Cosa si intende col gatto furibondo?

Ebbene definire gatto morto le borse e l’economia americana è assolutamente fuori luogo e insensato vista la forza eccezionale tuttora segnalata dagli indicatori economici.

Allo stesso modo gli operatori di borsa non cesseranno le ostilità espresse tramite la pressione ribassista finché , furibondi loro e Trump, la FED non invertirà ufficialmente il trend sui tassi di interesse.

Gli indicatori economici guideranno una FED già sospinta da Trump e borse

Saranno comunque gli stessi indicatori economici in frenata dai recenti picchi a dettare i tempi della revisione di atteggiamento di Powell e della FED.

Gli attacchi di Trump e i ribassi delle borse fungeranno semmai da intensificatore delle chiavi di lettura dei dati macro.
Dati che resteranno comunque lo zenit principale della banca centrale USA.

Contiamo con le nostre analisi quotidiane dei dati di non farci trovare impreparati perché poi l’orso potrà lasciare spazio a un torellino (difficile immaginare al momento trend troppo lunghi) bello vivace!

Settimana di inizio 2019 ad alta volatilità

Usciti dalla cloroformizzazione da QE i mercati azionari hanno ritrovato vitalità e brio.

Normalmente in queste condizioni le prime sedute dell’anno borsistico sono risultate spesso molto volatili ed imprevedibili visti i frequenti repentini cambi di rotta.

Inversioni che attendiamo specialmente nelle prime due giornate di mercato del 2019.

Dati macroeconomici di passaggio

Dal punto di vista dei dati macroeconomici il 2019 si aprirà appunto già lunedì coi direttori degli acquisti cinesi e poco altro.

Poi scavallata la festa, questa sì generalizzata, di Capodanno avremo un 2 gennaio più significativo con il medesimo indice di vari stati europei e nel pomeriggio degli USA.

Nulla comunque in grado di cambiare i trend semmai già in corso salvo dati clamorosi.

Giovedì invece occhio alla variazione dell’occupazione non agricola negli USA un dato negativo potrebbe scatenare gli orsi.

Questi infatti avrebbero una bella leva nel proprio intento di smuovere la FED grazie a dato fondamentale e sin qui sempre molto brillante e dunque favorevole ai falchi della FED stessa.

Gli altri dati di giornata, per quanto importanti, saranno solo di contorno anche se il dato immobiliare andrà osservato con attenzione.

Replica venerdì col tasso di disoccupazione USA atteso al 5.7%.
Anche in questo caso un dato peggiore del consensus sarebbe vitamina per gli orsi.

Forse non a caso a seguire è prevista una conferenza di Powell che potrebbe rianimare i torelli con parole al miele sui tassi.

Prepariamoci alle montagne russe!

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