Borse, perché il calo post FED?

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Come abbiamo scritto anche recentemente ribassi delle Borse prolungati per mesi come accadeva in passato sono alquanto improbabili.

La debolezza con cui si sta chiudendo il mese di settembre apre però le porte a un ottobre decisamente problematico per i listini azionari globali.

Eppure la ingente liquidità in arrivo non potrà e non può ignorare la Borsa come destinazione attraverso cui cercare remunerazione.

Sappiamo quanto i rendimenti delle obbligazioni governative di qualità siano poco attraenti, con rendimenti quasi azzerati anche sulle scadenze più lunghe.

Gli stessi BTP italiani sono precipitati come rendimento premiando ampiamente chi aveva seguito le nostre indicazioni a suo tempo.

Cosa dunque sta facendo concorrenza alle Borse?

Rendimenti in linea coi dividendi

Proprio stamani abbiamo evidenziato come l’ingente flusso di finanziamenti della FED potrebbe in gran parte servire per completare i collocamenti miliardari di Bond di grandi aziende americane quali Disney (DIS) ed Apple per citarne soltanto un paio…

E’ evidente che un Bond di queste aziende, per quanto solide, renderà comunque di più di un Tbond governativo.
E certamente coi listini in prossimità dei massimi storici anche la misura dei dividendi azionari si è alleggerita….

Tanto da far pensare (avremo conferma dopo il completamento dei suddetti collocamenti) che il differenziale di rendimento tra questi bond corporate e i dividendi azionari sia ormai minimo.

Con la differenza che le obbligazioni garantiscono il capitale e nei calcoli di solidità patrimoniale per le banche vengono conteggiate di più e meglio.

Ecco quindi che potremmo essere in una fase di riassestamento dei portafogli che penalizza l’equity.

Ma c’è anche il fattore Trump in ballo…

La paura della guerra commerciale spaventa

Certamente alle Borse questo tiramolla sui dazi doganali non piace.

Lascia aperto quell’alone di incertezza che storicamente è una vitamina inversa per le quotazioni azionarie.

D’altronde Donald Trump lo ha ammesso candidamente.

Dopo mesi che lo scriviamo, ha pubblicamente confermato che a lui interesserà chiudere la questione in vista della campagna elettorale che lo vedrà ricandidarsi alla Casa Bianca.

Della serie…prima di allora mi fa comodo avere un grimaldello a carica positiva o negativa a mio piacimento per frenare facili entusiasmi o eccessivi pessimismi.

L’obbiettivo chiaro è quello di tenere i botti di nuovi forti massimi storici di Wall Street e dei dati macroeconomici USA per quando servirà a motivare gli elettori nei suoi confronti.

Fin qui il giochino gli è riuscito.

Con una chiusura di settembre così eventualmente brutta Trump sta giocando col fuoco.

Comunque se anche “ribassone” ottobrino sarà, poi dovrà ringraziare le paratie della FED se sarà contenuto…

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