Si sta creando uno strano contesto in cui molti interessi stanno convergendo verso l’auspicio che le borse salgano, almeno per un pò… In America, ad esempio, per opposti motivi Trump e la FED hanno bisogno di mercati che si allontanino dai recenti minimi.
Trump in calo nei sondaggi
Donald Trump non può sperare di risalire nel gradimento con la costruzione di un muro inviso in modo trasversale tra la popolazione USA e aborrito a livello internazionale.
FED
La FED dal suo canto invece ha tutto l’interesse a vedere le borse risalire in modo da lasciare passare il meeting di gennaio senza colpo ferire…
Per poi alzare i tassi come da programma a febbraio, ma con le spalle coperte da indici posizionati di almeno alcuni punti più in alto di dove si trovano ora.
Borse all’europea UP per respirare
Le criticità del ciclo economico europeo si sono ancora più evidenziate e confermate nelle ultime settimane.
Dopo che anche dalla Germania sono giunti evidenti segnali di rallentamento (PIL a +1,5%) che ha riportato la crescita teutone al 2014.
Anche gli altri paesi più importanti non hanno mai brillato e hanno visto il barometro dei propri numeri economici tendere alla bassa pressione.
A Parigi poi debbono fare i conti anche col dilagante malcontento sociale sfociato nella protesta dei gilet gialli che non si limitano a manifestare pacificamente…
Insomma un sell-off di borsa potrebbe portare con sé ferite di lungo periodo.
Anche in Asia serve una tregua
Più o meno lo stesso ragionamento possiamo fare per i principali mercati asiatici.
Dopo una illusoria fase di ripresa nell’estate 2018 anche i motori delle economie e dei mercati orientali hanno cominciato a battere in testa.
La Cina ora è intervenuta drasticamente per compensare determinate situazioni di debolezza che hanno portato a un consistente rallentamento della crescita.
Taglio delle tasse, sostegno alle aziende e massicci investimenti pubblici hanno ridato un po’ di ottimismo dalla parti di Pechino ed Hong Kong.
A Tokio addirittura la politica espansiva ed il QE non vanno in vacanza da decenni.
Tanto meno i giapponesi possono permetterselo ora.
Un coro rialzista
Insomma se guardiamo alle esigenze politiche prima ancora che economiche (sul piano economico ci vorrà molto tempo per re-invertire il ciclo) convergono molti interessi a vedere borse toniche.
Tonicità che potremmo vedere già a gennaio, specie se la FED come accennato sopra se ne starà ferma, salire per poi consolidarsi a livelli più alti a febbraio dove ci si andrà a scontare coi reali intenti della FED…